Aperture ristoranti: asse insolito tra Bonaccini e Salvini


Emergenza Covid e crisi economica, il governatore emiliano Bonaccini tra gli aperturisti: “Ristoranti nel dramma, con Salvini se ha senso”

Emergenza Covid e crisi economica, il governatore emiliano Bonaccini tra gli aperturisti: "Ristoranti nel dramma, con Salvini se ha senso"

Stefano Bonaccini tiene il punto sulla riapertura dei ristoranti a cena e l’asse nato con Matteo Salvini. Il presidente dell’Emilia-Romagna e della conferenza delle Regioni ha incontrato proprio ieri sera in videoconferenza ieri sera un nutrito gruppo di ristoratori di Modena e ammonisce: “Bisogna parlarci con quelle persone, anche quando devi dirgli un no. Bisogna non farli sentire soli”, ammonisce. Quanto a Salvini, manda a dire il dem, oggi a Mattino 5 come riferisce la Dire (www.dire.it), “credo di aver dimostrato di poterlo anche battere e immagino che alle politiche ci torneremo a dividere dalla Lega come è giusto che sia in democrazia, ma non vedo perché con un avversario politico, laddove dica cose che possano avere un senso, non si possa discutere e dialogare”.

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Il governatore Pd poi precisa, a proposito della sua proposta per le cene: “Non ho detto che bisogna ripartire nelle zone gialle i ristoranti la sera. Ho detto: perché non mettersi a sedere con gli esperti, magari restringere ancora di più di oggi quando si va a pranzo, ma valutare se nel caso di una curva epidemiologica che non faccia paura”, all’interno delle zone gialle, sia possibile “dare un po’ di ossigeno ad una parte di quelle categorie che sono nel dramma”. A proposito delle frizioni nate nel Pd, Bonaccini cita il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, “che mi pare sembra faccia ancora parte del Pd”, per la proposta di riaprire non solo i musei, ma anche i cinema e teatri. Il ministro “fa una proposta di buonsenso”, sottolinea Bonaccini.

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“Ci sono lavoratori del mondo dello spettacolo, dei teatri, dei musei e della musica che non lavorano da un anno”, ricorda. Idem per quanto riguarda piscine e palestre, per le quali la proposta di Bonaccini e’ di valutare “se individualmente, prendendo le persone ad una ad una” è possibile una riapertura. In ogni caso, informa ancora il governatore, “da ieri sera”, cioè dopo la proposta sui ristoranti “sto ricevendo un sacco di messaggi di persone che dicono che ho fatto bene”.

BONACCINI ‘CHIUDE’ IMOLA, LA LEGA ATTACCA: “COSÌ FA DANNI

Scricchiola già la sintonia sulle riaperture tra il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e la Lega. I consiglieri del Carroccio in Regione non hanno infatti apprezzato le modalità con cui è stata annunciata l’ordinanza che introduce la zona arancione ‘scuro’ in 14 municipi tra imolese e ravennate. “Bonaccini chiede al governo di comunicare con ‘congruo anticipo’ le misure a cittadini e imprese ma lui stesso, ieri alle 20.30 ha annunciato un’ordinanza che entrerà in vigore domani mattina”, rileva il consigliere regionale leghista Daniele Marchetti. “E lo ha fatto- aggiunge- in modo totalmente sbagliato, rischiando di provocare gravi danni alle attività economiche del territorio”. Ma “non si possono lanciare messaggi di questo tipo con solo 24 ore di anticipo e pretendere che chi lavora si organizzi in così poco tempo con i figli- insiste Marchetti- visto che fino all’11 marzo rimarranno attivi in presenza i soli servizi educativi zero-tre anni e le scuole dell’Infanzia, mentre le attività didattiche per le scuole di ogni ordine e grado si svolgeranno a distanza al 100%. Il tempo ci sarebbe stato perché, purtroppo, i dati erano negativi già da diversi giorni”.

A livello comunicativo, contesta poi Marchetti, “è stato fatto un disastro. Nel comunicato della Regione si dice che sono vietati gli spostamenti all’interno dei Comuni se non per necessità, quando in realtà le attività sono aperte come nella tradizionale zona arancione”. Questo, sottolinea ancora Marchetti, “comporta un danno economico indiretto perché è ovvio che i cittadini, per paura di incorrere in sanzioni, eviteranno il più possibile di spostarsi. Quindi si negheranno quel caffè da asporto, quel pasto ritirato al ristorante, quell’acquisto che avrebbero dato un po’ di respiro ai commercianti, già stremati da questa situazione”. Come Lega, precisa infine Marchetti, “siamo sempre stati disponibili alle restrizioni a livello locale, ma se comunicate e valutate con congruo anticipo“.