Il mondo del motociclismo piange Fausto Gresini


Morto a 60 anni Fausto Gresini: due volte campione del mondo, il pilota di Imola era proprietario di un team motociclistico che portava il suo nome

Il mondo del motociclismo piange Fausto Gresini

È morto oggi Fausto Gresini, 60 anni compiuti lo scorso 23 gennaio. Pilota di moto, due volte campione del mondo nella 125, era a capo dell’omonimo Team impegnato in MotoGp con l’Aprilia. Gresini non ha superato le complicanze legate al Covid dopo il contagio avvenuto prima di Natale. Il 27 dicembre il primo ricovero a Imola, poi il trasferimento all’ospedale Maggiore di Bologna.

Poche settimane prima di contrarre il covid-19, Fausto Gresini aveva annunciato con soddisfazione il rinnovo dell’accordo per la permanenza del suo team (“continueremo come team indipendente, non saremo più Aprilia ufficiale”) in MotoGP per 5 anni ancora, a partire dal 2022. Gresini viveva così la sua sua (grande) esperienza nella Classe Regina, come pure nelle altre due classi. “Siamo felici di annunciare questo accordo con IRTA che ci vedrà in MotoGP per cinque anni a partire dal 2022”, le sue parole per ufficializzare l’accordo. Su cui aveva lavorato tanto e in prima persona, ma che non potrà gustarsi fino in fondo. Perché il virus se lo è portato via, ad appena 60 anni, dopo aver lottato per circa due mesi contro questa terribile piaga.

I successi

Nato ad Imola il 23 gennaio 1961, è stato due volte campione del mondo nella classe 125 (1985 e 1987). In carriera ha corso sempre nella classe 125, in cui ha esordito nel 1982. Il primo trionfo iridato, tre anni dopo: tre vittorie (in Austria, Belgio e San Marino), cinque pole position e 109 punti conquistati, per il primo posto finale. Bis solo sfiorato 12 mesi dopo, quando non bastarono quattro GP vinti, in Spagna, Europa, Svezia e Germania, visto che si piazzò secondo, superato di appena 12 punti da Luca Cadalora.

Straordinaria, ricorda la Dire (www.dire.it), l’impresa nel 1987, una vera rivincita con i fiocchi. Il 26enne Fausto, infatti, vinse 10 delle 11 gare in calendario, andò male solo in Portogallo in cui fu fermato da una foratura mentre era nettamente in testa e ridivenne campione della 125 dopo aver collezionato 150 punti. Negli anni successivi arrivarono cambi di scuderie, infortuni ed emozionanti battaglie sportive con un altro grintoso campione delle due ruote, Loris Capirossi. Nel 1995 l’annuncio del ritiro. Ma le moto sono sempre state la sua vita e così nel 1997 fonda l’omonimo team, il Gresini Racing, con cui vince il Mondiale in 250 con Daijiro Katoh e nel 2010 con Toni Elias lo conquista in Moto2. Importante la presenza in MotoGP, in cui si presenta al via dal 2002 al 2020, fino al 2014 con Honda, poi con Aprilia. Tra i tanti grandi campioni del Motomondiale che hanno corso per Gresini, spicca sicuramente un altro grande nome sfortunato di questo sport, Marco Simoncelli. Il ‘Sic’, nel 2010, proprio con il Gresini Racing ha esordito in MotoGP, con la Honda RC212V facendo coppia con Marco Melandri.