Con il progetto 4CH la scienza al servizio della cultura


Con il progetto 4CH l’INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare guida la rete europea per il patrimonio culturale: scienza al servizio della cultura

Le opere d'arte "parlano" ai visitatori attraverso la luce: testata la tecnologia innovativa delle VLC che sfrutta la diffusione delle sorgenti di illuminazione LED

È partito il progetto 4CH (Competence Centre for the Conservation of Cultural Heritage), per la creazione del primo Centro di Competenza europeo per la conservazione del patrimonio culturale.

4CH sarà una grande rete virtuale distribuita, coordinata dall’Italia con l’INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, e gestita insieme a un partenariato formato da soggetti pubblici, come PIN di Prato(società consortile di servizi didattici e scientifici per l’Università di Firenze), Università di Bologna, Istituto Centrale per il Catalogo Unico (ICCU) a cui si affianca l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) del MiBACT, e soggetti privati come INCEPTION (spin-off dell’Università di Ferrara), che metterà a disposizione di aziende e operatori del settore conoscenze, competenze, tecnologie e servizi per la preservazione e la conservazione di opere, monumenti e siti. Il progetto, che è stato finanziato con quasi 3 milioni di euro nell’ambito di Horizon 2020, sarà operativo in tre anni, al termine della prima fase che servirà per costituire l’infrastruttura logistica e gestionale.

In particolare, l’attività di 4CH si articolerà in tre ambiti di lavoro principali: la modellazione digitale in 3D dei monumenti e dei siti, come strumento di documentazione, per l’integrazione delle informazioni sui monumenti; gli strumenti semantici, per archiviare la documentazione attraverso metadati inseriti in modelli semantici progettati per classificare e rendere reperibili i dati a posteriori; le analisi scientifiche, come supporto alla conservazione e al restauro. “

4CH è un progetto ambizioso che grazie a multidisciplinarietà, competenze e tecnologia propone un approccio solido e distribuito per tutelare la ricchezza e la varietà del patrimonio culturale europeo portando innovazione nella tradizione” sottolinea Francesco Taccetti, ricercatore INFN responsabile europeo del progetto 4CH.

L’obiettivo principale di 4CH sarà preservare il patrimonio culturale europeo, sfruttando le più innovative tecnologie digitali esistenti. Un’alleanza tra arte, scienza e tecnologia, che consentirà di realizzare modelli 3D dei maggiori siti e monumenti europei, integrati con i risultati delle analisi diagnostiche sui materiali, per costituire una documentazione ricca e preziosa, e in continuo aggiornamento. I dati e le informazioni saranno messi a disposizione di esperti di varie discipline, che lavoreranno in modo integrato per monitorare lo stato di salute del nostro patrimonio culturale, valutare i rischi a cui è sottoposto, e definire interventi di restauro o ricostruzione in caso di danno dovuto al naturale degrado o a disastri ambientali.

L’intera infrastruttura di 4CH si baserà su una infrastruttura cloud dei beni culturali per l’archiviazione e la gestione dei dati e sfrutterà un sistema di calcolo ad alte prestazioni (HPC) per elaborazioni complesse, grazie anche all’impiego di intelligenza artificiale. 
I servizi informatici si inquadrano nel modello federato di cloud europeo di EOSC.

I partner principali

L’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), capofila del progetto, partecipa tramite la rete per i beni culturali CHNet, principalmente con le strutture di Firenze, LNF, LNGS e CNAF che si concentreranno su coordinamento, modellizzazione 3D, cloud e gestione Big data. Tutte le altre strutture della rete sono comunque coinvolte per quanto riguarda le loro competenze specifiche sulle indagini diagnostiche.

Il PIN partecipa al progetto 4CH attraverso il laboratorio VAST-LAB, che vi porterà l’esperienza maturata in 15 anni di partecipazione a progetti europei di grande importanza sui beni culturali. All’interno di 4CH, il PIN sarà responsabile dell’organizzazione dei dati (uno degli elementi chiave del progetto) attraverso avanzati strumenti semantici in cui è leader a livello europeo, oltre a partecipare al coordinamento complessivo del progetto insieme a INFN e INCEPTION.

L’Università di Bologna partecipa come core-partner al progetto europeo 4CH con il team del Dipartimento di Architettura (DA) coordinato dalla professoressa Danila Longo. L’attività di UNIBO si innesta sull’esperienza del progetto H2020-ROCK di cui il DA è stato coordinatore scientifico. Il contributo consiste nella definizione della struttura e dell’organizzazione del Competence Center (CC) che opererà come una infrastruttura virtuale capace di fornire competenze, consulenza e servizi, utilizzando le attuali tecnologie digitali (Information and Communication Technologies – ICTs).

I due Istituti Centrali del MiBACT puntano a contribuire alla costituzione di un Centro di Competenze del patrimonio culturale e alla realizzazione di un repository per le risorse 3D italiane

L’Università di Ferrara partecipa attraverso lo spin-off INCEPTION, diretto dal professor Roberto Di Giulio, coordinatore scientifico del progetto lanciato oggi. Nell’ambito di 4CH metterà a disposizione i risultati raggiunti dalle ricerche europee nel campo del 3D semantic modelling e in particolare quelli del progetto INCEPTION, coordinato dall’Università di Ferrara che, nel 2020, ha generato l’omonimo spin-off. In linea con gli obiettivi di questo progetto, lo spin-off INCEPTION offrirà competenze specifiche per la modellizzazione 3D e la digitalizzazione del patrimonio architettonico e culturale.

Videointervista a Francesco Taccetti, coordinatore europeo del progetto 4CH

Sito web del progetto: https://www.4ch-project.eu/