Nella Giornata dei calzini spaiati è sfida sui social


Oggi è l’ottava Giornata dei calzini spaiati: i social si colorano con le esperienze degli utenti a suon di hashtag #calzinispaiati

Nella Giornata dei calzini spaiati è sfida sui social

“Dove vanno a finire i calzini, quando perdono i loro vicini?” si chiede Vinicio Capossela nel “Paradiso dei calzini”. Sapere che fine ha fatto una delle due calze perse è ancora un mistero, in onore del quale, da 8 anni a questa parte, si celebra la Giornata dei calzini spaiati.

Un “dramma” che accomuna ogni persona del pianeta, un enigma lungo secoli.

Per giocarci un po’ su, racconta la Dire Giovani (www.diregiovani.it), centinaia di persone ogni anno colorano Twitter e Facebook condividendo le immagini di calzini “orfani”.

Partecipa anche tu, condividi con gli altri il tuo “dramma dei calzini spaiati” personale con l’hashtag #calzinispaiati.

L’adesione della Salgari di Genova

Giornata dei calzini spaiati

Alla scuola primaria ‘Salgari’ di Genova “la diversità è una ricchezza” e allora, come recita lo slogan della ‘Giornata dei calzini spaiati’ che si celebra oggi, “si spai chi può!”. Calzini colorati, a righe o a pois; calzini nuovi o un po’ più logori, lunghi o corti; calzini di lana o di nylon. Un oggetto di uso quotidiano diventato un simbolo per “valorizzare e sensibilizzare alla diversità”, come ha detto a diregiovani.it la maestra di Genova Arianna Tegami che anche quest’anno ha coinvolto le sue classi di quinta elementare nell’iniziativa.

Partita dieci anni fa da una scuola primaria di Terzo di Aquileia in Friuli Venezia Giulia, la ‘Giornata dei calzini spaiati’ è arrivata a coinvolgere migliaia di bambini uniti nei simboli di amicizia e diversità. Sabrina Flapp è la maestra inventrice dell’iniziativa. “Un giorno rimasi senza calzini abbinati- recita la poesia di Sabrina Caraccia pubblicata sulla pagina Facebook ufficiale della gioranta- così mi decisi a mettere quelli spaiati. Avevano ognuno una sfumatura, da rispettare come la natura. Finalmente ho capito che non si tralascia un calzino solo perché è diverso e meno carino. Siamo tutti diversi e tutti uguali. Tutti calzini da abbracciare”.