CUBO.M: a Modena il Museo delle cucine Bompani


Nasce a Modena CUBO.M, il Museo delle cucine Bompani: è il primo spazio dedicato alla storia dell’elettrodomestico, con tanto di tour virtuale da casa propria

CUBO.M: a Modena il Museo delle cucine Bompani

Nel cuore dell’Emilia-Romagna inaugura il primo museo dedicato alla storia dell’elettrodomestico: ‘CUBO.M’ racconta le cucine a marchio Bompani, storica azienda di Modena con stabilimento produttivo a Ostellato, nel ferrarese, in un periodo che abbraccia quasi 70 anni. Un percorso espositivo che si snoda attraverso modelli originali di ogni epoca, immagini storiche, video e testimonianze: dalla nascita nel 1954 in pieno boom economico, fino alla fabbrica a energia solare di oggi, attraverso rivoluzioni culturali, sfide imprenditoriali e cucine che hanno lasciato il segno nella storia del design. Per consentire le visite anche in questo periodo, è stato inaugurato il museo con un percorso virtuale: il tour digitale del museo da casa propria.

Anche un elettrodomestico può essere lo specchio fedele della società che cambia. Era il 1954 quando Renzo Bompani fondò a Modena la Smalteria Metallurgica Ghirlandina che è diventata negli anni uno dei produttori italiani di riferimento nel settore delle cucine domestiche: oggi, 66 anni dopo, debutta online il museo ‘CUBO.M’ (Cucine Bompani Modena), ospitato nella sede modenese dell’azienda, che, appena possibile, potrà essere visitata anche di persona. Lo stop causato dall’emergenza sanitaria ha rappresentato l’opportunità e lo stimolo per dare all’intero progetto un’interpretazione in chiave digitale che permette di renderlo fruibile a tutti anche a distanza e in maniera completamente gratuita.

“Con la nascita di questo museo abbiamo realizzato un sogno che avevamo nel cuore da tempo – spiega Enrico Vento, amministratore delegato di Bompani -. Volevamo raccontare l’epopea di un marchio storico italiano e ripercorrere un pezzo di storia da un punto di vista privilegiato per noi emiliani: quello della cucina. La storia del brand Bompani è anche quella di tanti imprenditori e operai che nel secondo dopoguerra, partendo dal nulla, hanno dato vita al più grande patrimonio della nostra economia di oggi: il made in Italy. Il museo della cucina Bompani vuole raccontare la nostra idea di made in Italy e di impresa, fatta di bellezza, di cultura e di una sapiente manifattura. ‘CUBO.M’ è un percorso nel tempo attraverso immagini, filmati, racconti e testimonianze dirette nel quale tutti potranno un po’ riconoscersi”.

L’intero percorso museale, curato da Paolo Battaglia, include modelli originali di cucine risalenti a ogni decennio a partire dagli anni 50. “Il modello 9100 del 1971, simpaticamente battezzato ‘Baby’ è stata per molti anni la cucina più venduta in Italia, e si è conquistata un posto nella collezione permanente del Triennale Design Museum, il primo museo del design italiano” spiega Rebecca Michinelli, Responsabile del Museo.

Il percorso offre anche una ricca raccolta di immagini d’epoca e video con le testimonianze dei dipendenti e collaboratori: insieme raccontano la storia di una tradizione manifatturiera e di una comunità lavorativa che hanno contribuito alla storia industriale e del costume italiano. L’esposizione mostra la storia aziendale in continuo dialogo con la storia industriale italiana e più in generale con l’evoluzione della cultura materiale. Attraverso questo intreccio, il Museo guida i suoi visitatori attraverso tre percorsi tematici: la bellezza e l’evoluzione dello stile italiano attraverso l’esposizione dei prodotti storici di Bompani; la manifattura italiana che sarà il racconto dell’epopea imprenditoriale dagli anni del miracolo economico ad oggi; la cultura e in particolare l’evoluzione della vita in cucina degli italiani.

Il progetto, spiega la Dire (www.dire.it), è stato reso possibile grazie al cofinanziamento del Programma operativo del Fondo europeo di sviluppo regionale (Por Fesr) 2014-2020 della Regione Emilia-Romagna, nell’ambito del Bando per il sostegno ai progetti rivolti al miglioramento dell’attrattività turistico-culturale del territorio.