Rugby: torna il Sei Nazioni ma senza pubblico


Il Sei Nazioni di rugby torna senza pubblico ma con lo stesso fascino: l’edizione 2021 del torneo si aprirà il 6 febbraio a Roma con Italia-Francia

Il Sei Nazioni di rugby torna senza pubblico ma con lo stesso fascino: l'edizione 2021 del torneo si aprirà il 6 febbraio a Roma con Italia-Francia

Torna il Sei Nazioni di rugby, con un’edizione speciale rispetto agli anni scorsi, rispetto alle caratteristiche alla tradizione di un evento come questo, ovvero la totale mancanza del Terzo Tempo, causa pandemia. Al Foro Italico manchera’ il fiore all’occhiello dell’ospitalita’ italiana, ma manterra’ il fascino di un evento storico come solo il Sei Nazioni puo’ essere.

E’ stata presentata l’edizione 2021 del torneo, che come spiega la Dire (www.dire.it) si aprirà il 6 febbraio proprio con l’Italia, che giocherà a Roma contro la Francia. Le altre partite in casa degli azzurri sono in programma il 27 febbraio, Italia-Irlanda, e il 13 marzo, quando a Roma arrivera’ il Galles. “Questo torneo inaugura la stagione internazionale dell’anno 2021- ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malago’– E’ in concomitanza con Cortina, apre una lunghissima avventura che ci portera’ alle Olimpiadi e alle Paralimpiadi di Tokyo”. Oltre a Malago’, erano presenti il Capo Allenatore della Nazionale, Franco Smith, il capitano azzurro Luca Bigi, Alfredo Gavazzi, presidente della Federazione Italiana rugby, Virginia Raggi, sindaca di Roma, Vito Cozzoli, presidente di Sport e Salute, Alessandro Araimo, amministratore delegato di Discovery Italia.

SMITH: “ABBIAMO UNA SQUADRA GIOVANISSIMA, CON RAGAZZI DI QUALITÀ”

“Abbiamo una squadra molto giovane- ha esordito Franco Smith durante la conferenza stampa- con una eta’ media di poco superiore ai 24 anni. Spaventarmi? C’e’ bisogno di coraggio e dare l’esempio. Questa e’ una squadra in costruzione e i giovani di qualita’ devono fare esperienza anche in campo. E’ cosi’ che possiamo arrivare a raggiungere l’obiettivo che tutti ci siamo preposti. Non sono tornato in Italia per fare la comparsa o per partecipare: voglio costruire – insieme a tutto lo staff e ai giocatori – una squadra che possa raggiungere risultati importanti sia a breve che a lungo termine”. “Sono molto emozionato per l’inizio di un torneo importante come il Sei Nazioni. Non vedo l’ora di poter lavorare nuovamente con tutti in vista delle nuove sfide che ci attendono”, ha continuato Smith. Una squadra giovanissima, che ha scelto di non convocare giocatori piu’ esperti neanche per i ruoli piu’ importanti: “Mi vedo come uno che costruisce una cattedrale- ha detto- Nei prossimi anni saremo competitivi e vinceremo. Abbiamo bisogno di nuovi eroi, di bandiere. Se scelgo un giocatore piu’ anziano, perdiamo il tempo per far crescere un giovane. Non posso chiedere ai ragazzi di essere coraggiosi se io non sono coraggioso”.

I GIOCATORI NELLA ‘BOLLA’ PER IL RITIRO AZZURRO

Pronto ad entrare nella ‘bolla’ del ritiro azzurro, quindi in isolamento per non correre rischi di contagio durante il torneo, il capitano Luca Bigi: “E’ una sensazione speciale essere qui per il secondo anno consecutivo- ha esordito il tallonatore azzurro- Durante la Nations Cup si e’ creato un gruppo molto unito e non vedo l’ora di poter riprendere a lavorare insieme ai miei compagni in raduno”. Per Bigi “essere tra gli atleti anagraficamente piu’ ‘anziani’ non e’ un peso: e’ una responsabilita’. Ho appreso molto nella mia carriera da atleti come Parisse, Zanni e Ghiraldini. Con Leo ho avuto l’onore di vivere insieme l’ultima finestra internazionale a novembre: e’ stato un grande giocatore e leader che ha insegnato tanto a tutti. La componente della bolla e’ determinante, e’ una opportunita’ per affilare automatismi tra giocatori. Comunque abbiamo anche una stanza ricreativa dove possiamo staccare la spina la sera”.

Matteo Minozzi, talentuoso estremo azzurro, ha scelto di fermarsi un attimo con la Nazionale (per ora), rinunciando alla convocazione per il Sei Nazioni. Di affrontare la bolla, due mesi in isolamento, non se l’e’ sentita: “Abbiamo cercato di gestirlo bene- ha detto al riguardo Smith- I ragazzi devono capire che il mondo del rugby e’ cambiato. Stare lontani dalla famiglia ne fa parte. Dobbiamo essere preparati a stare lontani. Una bolla ora crea difficolta’ per chi non e’ abituato. Io ho tanto rispetto per la scelta di Minozzi. La porta in Nazionale non e’ mai chiusa per nessuno”. L’Italia gia’ in raduno nel pomeriggio a Roma, e nel pomeriggio di domani e’ in calendario la prima seduta di allenamento presso il CPO Giulio Onesti.