Locali chiusi lanciano la campagna #ultimoconcerto


I locali di tutta Italia, allo stremo, sottolineano la crisi della musica con punti interrogativi giganti della campagna #ultimoconcerto: bisogna pensare a un modo per ripartire

Locali chiusi lanciano la campagna #ultimoconcerto

È passato ormai quasi un anno da quando nei club e nelle sale per i live non risuona la musica. Quasi al collasso e senza prospettive per il futuro visto il perdurare dell’emergenza Coronavirus, oltre 90 locali  di tutta Italia hanno lanciato la campagna #ultimoconcerto. Un grido d’aiuto rafforzato dall’immagine di un punto interrogativo, che ieri è apparso sulle porte delle sale. Un simbolo di una crisi che non accenna a finire e che pone punti di domanda importanti: il 2021 sarà l’anno della chiusura definitiva? Quando sarà l’ultimo concerto o c’è già stato?

Al momento, il veto per eventi come live e spettacoli è al 5 marzo, data fissata per la fine dell’attuale DPCM. Dagli spazi più grandi a quelli più piccoli, come è noto, questi luoghi danno lavoro a numerose persone, che ancora oggi vivono nella paura di non tornare neanche quest’anno a vivere senza la necessità di appellarsi agli aiuti esterni. Il sostegno principale resta quello del fondo “Scena Unita”.

I concerti della scorsa estate come esempio

La scorsa estate ci ha insegnato che, in qualche modo, il settore potrebbe ripartire. Noi stessi avevamo documentato un concerto a norma Covid, quello di Ghemon all’Auditorium Parco della Musica di Roma (QUI il racconto). Muniti di mascherina obbligatoria e seduti a distanza di due posti dagli altri spettatori, ci siamo goduti il live senza mettere a rischio la salute.

Composta l’entrata e l’uscita dalla location grazie a un’organizzazione precisa. Certo, non è stato come vivere un concerto alla vecchia maniera ma è stato un buon modo per riportare sul palco i musicisti e tutte le professionalità del settore. Come Ghemon, spiega la Dire Giovani (www.diregiovani.it), anche altri si sono spesi nell’impresa: da Max Gazzè a Diodato. Poi il ritorno di numeri preoccupanti ha fatto spegnere le luci ancora una volta.

Il prossimo futuro

Ora, come sottolineato dai 90 aderenti alla campagna #ultimoconcerto, resta un grande punto interrogativo. Si chiede più interesse per un settore allo stremo e un riguardo per chi ormai ha perso le speranze di una vera ripartenza. Forse con maggiori controlli e con una regolamentazione seria cinema, teatri e sale da concerto potrebbero riaprire. Al momento, questi luoghi attendono il 5 marzo e si chiedono se, la prossima volta, sarà quella buona!