Diastasi addominale: come si manifesta in gravidanza


Gravidanza: ecco come si manifesta la diastasi addominale. Tra le cause: plurigravidanze, parto gemellare, sovrappeso e i muscoli addominali poco tonici

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Circa 3 donne su 10 soffre di diastasi dei muscoli retti addominali durante o dopo la gravidanza, Tra le cause: plurigravidanze, parto gemellare. sovrappeso e i muscoli addominali poco tonici. La diastasi può non dare alcun problema specifico, ma non per questo bisogna pensare che si tratti di una questione solo estetica.

Ne abbiamo parlato con due professionisti, il dottor Alessandro Bulfoni, Responsabile di Ostetricia e Ginecologia in Humanitas San Pio X e il professor Jacques Lucien Megevand, responsabile di Chirurgia Generale di Humanitas San Pio X.

Come si manifesta la diastasi addominale?

«La diastasi dei muscoli retti addominali si manifesta con la separazione dei due muscoli retti dell’addome che si trovano nella linea mediana che dal torace arriva alla pelvi passando dall’ombelico»  spiega il professor Megevand.

Se questa separazione supera i 2 centimetri, può creare disturbi e sintomi che non vanno presi alla leggera, ma che vanno valutati dallo specialista.

Infatti, al di là del problema estetico, la diastasi può influenzare la qualità della vita della donna in diversi modi. In presenza dei seguenti disturbi, in particolare, occorre rivolgersi allo specialista:

  • alterazioni della postura in iperlordosi (accentuata curva della colonna lombare), mal di schiena, dorsale o lombare dovuti al carico sulla colonna vertebrale
  • ernia ombelicale e/o ernia epigastrica 
  • gonfiore addominale che in alcune donne è visibile lungo la linea alba che dall’ombelico sale verso lo sterno
  • disturbi della digestione
  • sensazione di pesantezza nella zona pelvica.

Come mai succede in gravidanza?

«Durante la gravidanza il tessuto connettivo addominale di cui sono fatti in parte i muscoli retti, riceve una trazione costante per la crescita del bambino nell’utero. In caso di plurigravidanze o gravidanze gemellari, in particolar modo nelle donne che sono in sovrappeso sia prima della gravidanza, sia che acquistano troppo peso durante la gestazione, i muscoli retti vengono continuamente sollecitati e “tesi” fino a distendersi, allontanandosi. In molti casi la diastasi addominale può risolversi spontaneamente dopo alcuni mesi dal parto. In altri casi, è necessaria la soluzione chirurgica», spiega il dottor Bulfoni.

Si può prevenire la diastasi addominale?

Prima di tutto, si può iniziare a mantenere il peso corporeo sotto controllo e fare attività fisica prima e dopo la gravidanza: l’attività fisica è un bene non solo per la diastasi addominale, ma anche per la salute della mamma e del bambino.

«Se la diastasi addominale non si risolve spontaneamente, la soluzione richiede un intervento delicato da eseguire in centri specializzati con un’incisione che in alcuni casi può essere simile a quella del taglio cesareo, in cui viene ridotta la distanza che si è formata tra i muscoli retti e ripristinata la fisiologica anatomia. Si tratta quindi di un intervento mininvasivo con finalità funzionali ed estetiche; non residuano infatti cicatrici chirurgiche addominali evidenti. L’intervento prevede suture particolari o il posizionamento di reti parzialmente riassorbibili che mantengono uniti i lembi muscolari che si sono allontanati, con l’obiettivo di irrobustire la parete addominale ed evitare che i muscoli retti si possano allontanare ancora. L’intervento richiede 2-3 giorni di ricovero e per il mese successivo è necessario portare una fascia addominale; una volta avvenuta la guarigione dei tessuti, l’addome torna piatto e si può riprendere lo svolgimento di qualunque attività anche sportiva», conclude il professor Megevand.