Le coppie condividono tutto, anche i batteri


Le coppie che convivono condividono anche i batteri: lo ha scoperto una ricerca pubblicata su mSystems, rivista dell’American Society for Microbiology

Le coppie condividono tutto, anche i batteri

La pelle porta su di sé i segni della convivenza. Donne e uomini che condividono lo stesso tetto, condividono anche lo stesso microbioma cutaneo, ovvero l’insieme di batteri presenti sulla pelle. A dirlo è uno studio della University of Waterloo (Canada) pubblicato su mSystems, rivista dell’American Society for Microbiology: «Per la prima volta è stata trovata una concordanza così ampia a livello microbico fra persone conviventi», commenta il professor Antonio Costanzo, Responsabile dell’Unità Operativa di Dermatologia di Humanitas e docente di Humanitas University.

Solo analizzando le comunità di batteri dei partecipanti dello studio, gli algoritmi informatici sono stati in grado di identificare le coppie con un’accuratezza pari all’86%. L’accuratezza, invece, è stata del 100% quando si è trattato di differenziare i partecipanti tra maschi e femmine. Pertanto, il microbioma cutaneo di ciascuno – dicono i ricercatori – è influenzato più dal genere che dalla presenza del partner dell’altro sesso.

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Il team ha analizzato 330 tamponi di pelle raccolti su 17 punti del corpo di dieci coppie eterosessuali. Il microbioma è stato prelevato da diversi punti come palpebre superiori, narici interne ed esterne, ombelico, tronco, ascelle, mani. È emersa questa similarità nella composizione della flora batterica più in alcuni punti che in altri; ad esempio quella dell’interno cosce si è rivelata meno simile tra le coppie, riportando invece una composizione più simile tra maschi e maschi. In questo caso, quindi, a determinare i tratti del microbioma era più il sesso di appartenenza che la coabitazione con il partner.

Può esistere anche una concordanza tra malattie della pelle?

Le maggiori somiglianze tra i batteri sono state rinvenute sui piedi, per il semplice fatto che si cammina sulle stesse superfici spesso a piedi nudi e ci si fa la doccia nello stesso ambiente. Inoltre è emersa una similitudine simmetrica fra il microbioma della stessa persona: il lato destro presentava gli stessi microbi di quello sinistro su mani, palpebre e ascelle, ad esempio.

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L’obiettivo dello studio era capire in che modo i microbi della pelle si adattano e cambiano con l’ospite; i prossimi passi sono valutare questa convergenza tra microbiomi in coppie dello stesso sesso e di origine etnica diversa. La ricerca canadese «può aprire la strada a successive ricerche, volte a stabilire come la pelle sia in grado di interagire con il microbioma, ovvero se esista anche una concordanza di patologie cutanee fra individui conviventi, al di là delle infezioni e fatto salvo il diverso patrimonio genetico», spiega ancora il professor Costanzo.