Tumore al seno e metastasi cerebrali: bene tucatinib


Tumore al seno HER2-positivo con metastasi cerebrali: tripletta con tucatinib ritarda il deterioramento della qualità di vita

Tumore al seno HER2-positivo con metastasi cerebrali: tripletta con tucatinib ritarda il deterioramento della qualità di vita

La tripletta tucatinib, trastuzumab e capecitabina ha dimostrato di prolungare in modo significativo il tempo di deterioramento della qualità di vita correlata alla salute (HRQoL) nei pazienti con carcinoma mammario HER2-positivo, con metastasi cerebrali. Lo evidenziano i risultati di un’analisi dello studio registrativo di fase 3 HER2CLIMB presentata al San Antonio Breast Cancer Symposium 2020.

Beneficio di tucatinib indipendente dalle metastasi cerebrali
L’analisi primaria dello studio randomizzato HER2CLIMB aveva già dimostrato come la tripletta con tucatinib sia in grado di offrire un beneficio clinico indipendentemente dalla presenza di metastasi cerebrali.

Dopo una durata mediana della terapia di 7,3 mesi nel braccio tucatinib e 4,4 mesi nel braccio placebo, il trattamento con la tripletta contenente tucatinib si è associato a una riduzione del 46% del rischio di progressione o morte, secondo la valutazione centralizzata di revisori indipendenti in cieco (HR 0,54; IC al 95% 0,42-0,71; P < 0,001). Inoltre, la combinazione con tucatinib si è associata a una riduzione del 34% il rischio di decesso (HR 0,66; IC al 95% 0,50-0,88; P = 0,005). In più, la riduzione del rischio di progressione o morte nei pazienti con metastasi cerebrali è risultata del 52% (HR 0,48; IC al 95% 0,34-0,69; P < 0,001).

Lo studio HER2CLIMB e l’effetto di tucatinib sulla qualità di vita
Poiché nei pazienti con carcinoma mammario metastatico la progressione della malattia può avere un impatto negativo sulla qualità della vita, specialmente se la metastatizzazione avviene a livello cerebrale, nell’analisi presentata al SABCS i ricercatori si sono proposti di valutare l’impatto di tucatinib sulla HRQoL nei pazienti dello studio HER2CLIMB con metastasi all’encefalo.

Per poter essere arruolati nello studio, i pazienti dovevano avere un carcinoma mammario metastatico HER2-positivo, avere ricevuto un precedente trattamento con trastuzumab, pertuzumab o trastuzumab emtansina (T-DM1), avere un performance status ECOG di 0 o 1 e avere effettuato una risonanza magnetica cerebrale al basale. In particolare, il 48,3% dei pazienti nel braccio tucatinib aveva metastasi cerebrali al basale precedentemente non trattate, oppure trattate e stabili, o trattate e in progressione.

I partecipanti sono stati assegnati secondo un rapporto 2:1 a due bracci di trattamento: il primo, di 410 pazienti, è stato trattato con tucatinib 300 mg per os due volte al giorno, seguiti da trastuzumab 6 mg/kg ogni 3 settimane con una dose di carico di 8 mg/kg g il giorno 1 nel ciclo 1 in un ciclo di 21 giorni, nonché capecitabina 1000 mg/m2 per os due volte al giorno nei giorni 1-14; il secondo, di 202 pazienti, è stato trattato con un placebo in combinazione con la stessa dose di trastuzumab e capecitabina e lo stesso schema del braccio sperimentale.

Valutazione della qualità della vita
Su 612 pazienti arruolati, i dati sull’HRQoL erano disponibili per 331 pazienti, di cui 164 con metastasi cerebrali (107 nel braccio tucatinib e 57 nel braccio placebo). Le valutazioni della HRQoL sono state eseguite al basale, ai cicli 3, 5 7 e 9 e durante il follow-up, a 30 giorni.

Le valutazioni si sono concentrate sullo stato di salute generale, misurato utilizzando la scala analogica visiva (VAS), nonché sul tempo al deterioramento della QoL, che è stato definito come una diminuzione di 7 punti nella VAS. La variazione rispetto al basale di fattori riportati dai singoli pazienti era un altro punto focale dell’analisi e comprendeva la mobilità, la cura personale, le attività abituali, il dolore e il disagio, nonché ansia e depressione. Le variazioni di questi fattori sono state valutate su una scala da 1 a 5, dove 1 indica l’assenza di cambiamento e 5 la presenza di problemi estremamente gravi.

Le caratteristiche dei pazienti al basale erano confrontabili tra la popolazione totale dello studio, quella con metastasi cerebrali e quella con metastasi cerebrali nella quale si è valutata l’HRQoL. In queste due popolazioni, i pazienti nel braccio tucatinib erano già stati sottoposti a una mediana di quattro linee precedenti di terapia in generale e una mediana di due linee di terapia nel setting metastatico, mentre quelli del braccio placebo a una mediana di tre linee precedenti di terapia, in generale e nel setting metastatico.

Ritardo significativo del tempo di deterioramento della qualità di vita con tucatinib
I risultati dell’analisi presentata al SABCS non hanno mostrato differenze significative nell’HRQoL tra braccio sperimentale e braccio di controllo.

Inoltre, è stato riscontrato che l’aggiunta di tucatinib a trastuzumab e alla chemioterapia ha ritardato in modo significativo il tempo al peggioramento dell’EQ-5D-5L Health Score rispetto al placebo.

I pazienti assegnati alla tripletta contenente tucatinib hanno mostrato una riduzione del 49% del rischio di deterioramento rispetto ai controlli (HR= 0,51; IC al 95%: 0,28-0,93) e la mediana del tempo al peggioramento dell’HRQoL non è stata raggiunta nel braccio sperimentale, mentre è risultata di 5,5 mesi nel braccio placebo.

Sebbene non si siano osservati nei pazienti cambiamenti evidenti per quanto riguarda la mobilità, le attività abituali, il dolore e il disagio, la cura personale, la depressione e l’ansia durante il corso del trattamento, i ricercatori hanno notato un deterioramento della mobilità, delle attività abituali, del dolore e del disagio e della cura personale dopo l’interruzione del trattamento in entrambi i bracci.

In conclusione
«L’aggiunta di tucatinib a trastuzumab e capecitabina nella terapia di pazienti con carcinoma mammario HER2 positivo e metastasi cerebrali conferma un miglioramento del tempo al deterioramento dell’HRQoL», ha detto Carey K. Anders, della Duke University di Durham, in North Carolina. «Assieme ai miglioramenti della sopravvivenza libera da progressione e della sopravvivenza globale, questo è un risultato importante e clinicamente significativo.

«Futuri outcome di interesse potrebbero includere il tempo alla radioterapia e il tipo di radioterapia e i miglioramenti nella neurocognizione», ha concluso l’autrice.

Fonte:
Wardley A, et al. Impact of tucatinib on health-related quality of life in patients with HER2+ metastatic breast cancer with stable and active brain metastases. SABCS 2020; abstract PD13-04. Link