La Brexit oscura il cartone animato Peppa Pig


Con la Brexit i minori britannici dovranno rinunciare a Peppa Pig: i minori fanno le spese della cosiddetta “portabilità digitale nell’UE

La Brexit oscura il cartone animato Peppa Pig

Sul fronte dei cartoni animati, oltre alla bufera in Danimarca per l’uomo-pene John Dillermand, le novità per i più piccoli non finiscono qui. I minori, difatti, entrano ufficialmente a far parte del ciclone Brexit con l’oscurazione di Peppa Pig e il conseguente dispiacere dei bambini per quello che è uno dei cartoni animati più amati di sempre. I bambini, in pratica, fanno le spese della cosiddetta ‘portabilità digitale’ che in Unione Europea garantisce il “pieno accesso ai contenuti televisivi dovunque ci si trovi in Europa”, illustra il Corriere della Sera.

Dal 1 gennaio 2021, però, come spiega la Dire (www.dire.it) gli account britannici non rientrano più nell’accordo di portabilità, con il risultato che i bimbi inglesi in territorio ‘europeo’ non potranno accedere a moltissimi prodotti a cui erano abituati. E non finisce qui.

A piangere, tra gli altri, potranno essere presto anche i bimbi europei, perchè i regolamenti dell’Unione impongono a Netflix, Amazon Video e simil piattaforme, che “almeno il 30% dei contenuti trasmessi in Ue siano di produzione europea”. E questo potrebbe inibire o ridurre alcuni tra gli amatissimi prodotti britannici. Per dirne un paio, per l’appunto: Peppa Pig o i Teletubbies ad esempio.

In uno scenario ‘cartoon’ che sembra infittirsi per milioni di bambini, i segnali positivi arrivano soprattutto da Sesame Street, il programma prescolare statunitense che ha appassionato diverse generazioni di minori grazie ai Muppets. Se durante il duro lockdown del 2020, i mitici burattini hanno insegnato come ingannare il tempo chiusi in casa, “fornendo consigli agli stessi genitori”, riporta il The Guardian, è arrivato poi il turno della lotta al razzismo, con episodi speciali, costruiti in maniera fittizia su Zoom, in cui i Muppets discutono online, si scontrano e alla fine inducono i più piccoli a comprendere se qualcuno è vittima di razzismo.

“Quando vedi qualcosa di sbagliato alza la voce, parlane. Dì ‘questo è sbagliato’ e rivolgiti a un adulto”, spiega la burattina Gabrielle. È sempre di Sesame Street, infine, l’idea dei Rohingya Muppets, i gemelli Aziz Yasmine e Noor, protagonisti dei video che stanno per entrare nei campi profughi del Bangladesh, illustra il The Guardian: “Per molti bimbi rohingya Noor e Aziz saranno i primi veri personaggi che sembrano e parlano come loro”, dichiara Sherrie Westin, presidente per l’impatto sociale di Sesame Workshop. L’iniziativa di Sesame, conclude Hasina Akhter, portavoce della Ong bengalese Brac, faciliterà il processo per cui “far rimanere connessi i bambini Rohingya alle proprie origini”, rinforzandone la memoria e l’identità.