Uomini fregatura: come riconoscerli e stare alla larga


Uomini fregatura: come riconoscerli e stargli lontano. La Dire Giovani spiega come si fa ad evitare di incappare proprio nell’uomo sbagliato o a riconoscere quello giusto

Uomini fregatura: come riconoscerli e stargli lontano. La Dire Giovani spiega come si fa ad evitare di incappare proprio nell’uomo sbagliato o a riconoscere quello giusto

“Io mi sento di poter dividere gli uomini in 4 categorie che più o meno mi vanno a coprire circa il 95% dell’universo maschile. Categoria 1: gli insoddisfatti. La donna che casca in questo rapporto non dice ti amo ma io ti salverò! Categoria 2: Peter Pan. Per loro sei un joystick. Conquistarti vuol dire salire al primo livello, portarti a letto equivale a vincere la partita. Categoria 3: I vorrei ma non posso. Sono quelli che sono sempre in procinto di… separarsi, dirlo alla moglie ecc. ma quel momento non arriva mai. Categoria 4: I belli, buoni, intelligenti. Il loro problema è la mamma, una presenza costante. Se per metà della tua vita una donna ti ha fatto sentire Dio, perché dovresti accettare che un’altra donna ti faccia sentire uno stupido per il resto della vita? Il rimanente 5% sono quelli decenti: buona caccia al tesoro” La classificazione degli uomini secondo Marco Giallini in  Tutta colpa di Freud (2014).

Probabilmente gli uomini giusti sono un po’ di più del 5% ma come in ogni film comico che si rispetti, anche qui c’è sicuramente qualcosa di vero e di tragico allo stesso tempo. Ma come si fa ad evitare di incappare proprio nell’uomo sbagliato o a riconoscere quello giusto?

Facciamo un esercizio di fantasia: immaginiamo di stare all’interno di uno stadio affollato e che possano presentarci ognuna delle persone presenti, solo poche, in certi casi pochissime, attiverebbero i nostri sensi fino a pensare di volerne approfondire la conoscenza. Perchè?

Perchè probabilmente in loro c’è un qualcosa che si incastra alla perfezione con alcune parti di noi, completando o definendo ancora meglio aree bisognose appunto di essere completate. Alcuni la chiamano alchimia, altri attrazione fisica oppure sintonia, ma per capire dove ci può portare questa relazione dobbiamo cercare di capire quale parte di noi l’altro va a completare: quella positiva, in luce o quella in ombra.

L’uomo che fa stare bene una donna, la migliora, la sostiene e aumenta la sua autostima oltre che spronarla a migliorare e a crescere, è quello giusto. Quello che la fa sentire sbagliata, che non la fa divertire, che non crede nei suoi sogni, nei suoi obiettivi e non li sostiene, che non fa mai piccoli gesti nel quotidiano per dimostrare il suo affetto, che non le permette di conservare un proprio spazio di vita da condividere con gli amici o la famiglia, se lui non è empatico nei suoi confronti, se non gli interessa farla partecipe della sua vita affettiva, quello è l’uomo sbagliato per lei. Non è detto che sia sbagliata come persona, semplicemente non si adatta alle sue necessità.

Ricordiamoci sempre che la coppia, di qualsiasi genere essa sia, è costituita da due persone che uniscono due vite. Se questa risulta sbilanciata bisogna capirne il motivo e correre ai ripari.

Lo sapevi che…

“Cercare con il lanternino” è una frase famosa che si fa risalire a Diogene, filosofo greco del IV secolo a.C., Perchè si dice così? Perchè si racconta che una volta uscì in pieno giorno con una lanterna in mano e a chi gli chiedesse come mai agisse in tal modo, rispondeva: “Cerco l’uomo!” Diogene cercava qualcuno che fosse davvero capace di vivere secondo la propria autentica natura, senza convenzioni e capricci, ed essere, quindi, felice. La sua si sarebbe rivelata una ricerca accurata e non certo facile come per molte donne.

“Perché mi ritrovo sempre a scegliere l’uomo sbagliato?”. La risposta la dà la scienza. Infatti secondo gli studi succede che nel 99% dei casi ci si ricada con tutte le scarpe nella scelta del ragazzo sbagliato perché si è portati a scegliere un nuovo compagno che assomigli al precedente fidanzato. Questo è il quadro che è emerso da un recente studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences e realizzato da un gruppo di psicologi dell’Università di Toronto, che hanno dimostrato come l’essere umano sia programmato per continuare a cercare di intraprendere delle relazioni con la medesima tipologia di persona, faticando a distaccarsi da quel prototipo di uomo o donna.                     

Il primo segnale che ci deve allarmare, spiega la Dire Giovani (www.diregiovani.it), è il nostro cambiamento: se ti rendi conto che per stare insieme a lui hai modificato molte cose di te, potrebbe non essere un buon segno. È vero, in ogni relazione c’è un certo margine di trasformazione, che consiste nell’andare incontro all’altro per appagare anche i suoi desideri. Ma quando questi mutamenti sono tanti e, spesso, radicali, vuol dire che ti stai allontanando da te stessa in nome di un amore. Inoltre, non sempre sono pretesi in maniera esplicita dal nostro compagno, molte richieste sono implicite e subdole. Si tratta di aderire alle sue aspettative, senza guardare alle proprie, per paura di essere lasciate”.