Chemio e caduta capelli: un aiuto dal sistema protesico CNC


Perdita dei capelli durante la chemioterapia: ecco come funziona il sistema protesico CNC per le pazienti, un nuovo dispositivo medico

Perdita dei capelli durante la chemioterapia: ecco come funziona il sistema protesico CNC per le pazienti, un nuovo dispositivo medico

La perdita dei capelli durante la chemioterapia è un effetto collaterale molto comune, che riguarda oltre sei donne su dieci; certo, non ha ripercussioni sulla salute e per fortuna i capelli ricrescono, ma è una situazione che può avere ricadute importanti a livello psicologico.  Non fa scordare infatti che la malattia è in corso, ogni volta che ci si guarda allo specchio oppure nel riflesso di una vetrina, oppure quando si compie il gesto automatico di giocare con una ciocca, o ancora, si incrocia lo sguardo di uno sconosciuto.

Per questo, oggi è l’oncologo stesso a incentivare la donna a prendersi cura di sé stessa, a ritrovare il piacere di truccarsi e a scegliere un nuovo look che non sia solo un abbigliamento diverso, ma anche un copricapo che faccia sentire a proprio agio, come il turbante, cappello oppure la parrucca. Nell’ottica di favorire il benessere della donna durante la chemioterapia, all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano è stato realizzato uno studio promosso da Salute Donna Onlus, per valutare l’impatto psicologico del sistema protesico CNC®. «Abbiamo voluto capire come aiutare le donne a fronteggiare questa criticità», racconta Claudia Borreani, Responsabile della Struttura di Psicologia Clinica dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. «La scelta di fare uno studio e di coinvolgere le pazienti che già avevano sperimentato una chemioterapia in passato, quindi che avevano utilizzato una parrucca, ci dava modo di poter confrontare le due esperienze: parrucca tradizionale versus sistema protesico. L’obiettivo è stato quello di valutare i due sistemi e naturalmente ci siamo focalizzati sull’impatto nell’aspetto estetico e nella quotidianità».

Una chioma naturale

Il sistema protesico CNC® è un dispositivo medico. Si tratta di una protesi del capillizio altamente personalizzata e realizzata in Italia. È composta esclusivamente di capelli umani non trattati (conservano intatta la cuticola) scelti con colore e tipologia che riproduce i capelli di ogni soggetto trattato e inseriti uno ad uno dalla radice in una sottile membrana polimerica biocompatibile coperta da brevetto. È un dispositivo unico per le sue caratteristiche: fortemente resistente alla trazione in ogni condizione meteorologica e di temperatura, altamente performante anche sotto la doccia, in piscina, nella sauna o durante qualsiasi attività sportiva. Ha proprietà antibatteriche e antimicotiche ed è altamente ipoallergenico. Inoltre i capelli possono essere sottoposti ad ogni tipo di styling (colpi di sole, meches, colorazioni, decolorazioni ecc.)

I risultati dello studio

Lo studio ha coinvolto 21 donne con recidiva di carcinoma della mammella e alopecia indotta da chemioterapia. È emerso un grado elevato di soddisfazione per le peculiarità del dispositivo rispetto alla parrucca tradizionale. Tra le motivazioni, alcune spiccano in modo importante: non si muove, diventa parte di sé, fa sentire “come prima”, non si vede, buona qualità dei capelli, possibilità di recarsi dal parrucchiere, gestione non eccessivamente complicata.

«Il più importante punto di forza consiste nel fatto che il dispositivo consente alle pazienti di non percepirsi come malate», sottolinea la dottoressa Borreani. «Questo aspetto è di fondamentale importanza sia per la gestione della vita quotidiana, sia per l’impatto migliorativo sulla propria qualità di vita». Dal confronto con la parrucca “tradizionale” emerge che quest’ultima risulti essere un oggetto del passato, mentre il sistema protesico CNC® si configura come qualcosa di rivoluzionario. Lo studio ha anche però fatto emergere una criticità importante, che riguarda la scarsa traspirazione del dispositivo che ne rende difficile l’utilizzo soprattutto con il caldo e durante la notte e l’invito da parte delle pazienti coinvolte ad adottare le correzioni necessarie che possano portare a un utilizzo ottimale del dispositivo.