Tumore del polmone EGFR+: osimertinib è terapia adiuvante


Tumore del polmone EGFR+: osimertinib approvato dalla statunitense Food and Drug Administration come terapia adiuvante

Tumore del polmone EGFR+: osimertinib approvato dalla statunitense Food and Drug Administration come terapia adiuvante

Pochi giorni fa, la Food and Drug Administration (Fda) ha approvato l’inibitore delle tirosin chinasi (TKI) osimertinib quale primo trattamento adiuvante per i pazienti con tumore polmonare non a piccole cellule portatore di alcune mutazioni del gene EGFR.

«L’approvazione odierna di osimertinib dimostra come studi ulteriori sulle terapie approvate per tumori in stadio avanzato possano in ultima analisi migliorare le opzioni di trattamento anche per i pazienti con tumori in stadi più precoci», ha detto Richard Pazdur, direttore del Centro di Eccellenza Oncologica dell’Fda. «Con quest’approvazione, i pazienti possono essere trattati con questa terapia mirata in una fase precedente e potenzialmente più curativa del tumore del polmone non a piccole cellule».

Lo studio registrativo ADAURA
La nuova indicazione di osimertinib si deve ai risultati dello studio ADAURA, un trial di fase 3 randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo, che ha arruolato 682 pazienti con tumore polmonare non a piccole cellule in stadio iniziale (da II a IIIA), con delezioni dell’esone 19 o la mutazione L858R dell’esone 21 del gene EGFR, che erano stati sottoposti a rimozione completa del tumore.

Complessivamente, 339 pazienti hanno ricevuto il farmaco per via orale una volta al giorno e 343 hanno ricevuto un placebo dopo l’intervento chirurgico e, se indicata, una chemioterapia adiuvante standard.

La principale misura di outcome dello studio, che è stato pubblicato nell’ottobre scorso sul New England Journal of Medicine, era la sopravvivenza libera da malattia (DFS). Nella popolazione complessiva analizzata, i pazienti trattati con osimertinib hanno mostrato una diminuzione dell’80% delle probabilità di recidiva della malattia o decesso rispetto ai pazienti trattati con il placebo.

Fondamentale il test dell’EGFR
L’autore senior dello studio ADAURA, Roy Herbst, dello Yale Cancer Center di New Haven (Connecticut,) ha sottolineato le implicazioni dei risultati di questo studio e dell’approvazione dell’Fda ai fini dell’applicazione delle strategie di medicina di precisione nel trattamento del cancro ai polmoni.

«Il trattamento adiuvante con osimertinib ha mostrato un beneficio di sopravvivenza senza malattia senza precedenti per i pazienti affetti da un cancro ai polmoni in stadio iniziale EGFR-mutato, nei quali si osservano alti tassi di recidiva anche dopo un intervento chirurgico riuscito e la successiva chemioterapia. Quest’approvazione evidenzia ulteriormente e rafforza l’importanza fondamentale di sottoporre tutti i pazienti affetti da tumore polmonare al test per individuare la presenza di eventuali mutazioni dell’EGFR prima di decidere come trattarli, e indipendentemente dallo stadio del tumore al momento della diagnosi. Ciò contribuirà a garantire che il maggior numero possibile di pazienti possa beneficiare di questo trattamento potenzialmente in grado di cambiare la pratica clinica».

Il tumore del polmone
Il tumore del polmone è il tipo di cancro più comune e la principale causa di morte per cancro in tutto il mondo. Nel 2020, negli Stati Uniti saranno diagnosticati circa 229.000 casi di pazienti adulti con cancro ai polmoni, di cui il 76% con la forma non a piccole cellule. Circa il 20% di questi ultimi presenta mutazioni del gene dell’EGFR, il recettore del fattore di crescita epidermico, che favoriscono la proliferazione cellulare e, di conseguenza, favoriscono la diffusione del tumore.

Anche se la maggior parte dei pazienti a cui viene diagnosticato un tumore polmonare non a piccole cellule hanno tumori non asportabili, il 30% ha una malattia resecabile; quindi, negli Stati Uniti più di 10.000 pazienti ogni anno potrebbero essere candidabili alla terapia adiuvante con osimertinib dopo la rimozione del tumore. Il TKI è stato approvato per la prima volta dall’Fda nel 2018 per il trattamento di prima linea di pazienti con tumore polmonare non a piccole cellule metastatico, con delezioni dell’esone 19 o la mutazione L858R dell’esone 21 dell’EGFR.