Per gli oculisti la telemedicina è un’opportunità


Gli oculisti: “La telemedicina è un’opportunità per cura e prevenzione. Riduce il tempo e ottimizza la spesa, la pandemia impone un ripensamento”

Per gli oculisti la telemedicina è un'opportunità

La telemedicina è un’opportunità in epoca di emergenza Covid, per la prevenzione e la cura in oftalmologia. Ne è certo Danilo Renato Mazzacane, consigliere dell’Associazione italiana dei medici oculisti (AIMO) e segretario di Gruppo oculisti ambulatoriali liberi (GOAL), che nei giorni scorsi ha moderato, insieme ad Andrea Romani, direttore della UOC Oculistica dell’ospedale San Donato di Arezzo, il corso ECM dal titolo ‘La telemedicina in oftalmologia in era Covid-19: una utile risorsa per una efficace sinergia ospedale – territorio’, nell’ambito del XV Forum Risk Management, la piu’ grande kermesse dedicata alla sanita’ e alla salute, in programma ad Arezzo fino a venerdì prossimo.” La telemedicina ha subito una brusca accelerazione con il Covid – ha detto Mazzacane come riferisce la Dire (www.dire.it) – e nelle sue varie modalità’ ha già permesso sia di far meglio nella comunicazione tra medici sia di offrire ai pazienti in difficoltà una migliore assistenza”.

Per Mazzacane, grazie alla telemedicina, il medico ha potuto ottimizzare il suo tempo riducendo anche la spesa per il servizio sanitario nazionale e le liste di attesa. “Oltre quindi al teleconsulto fra medici- ha spiegato- e’ possibile la refertazione a distanza di esami strumentali, come per esempio lo screening della retinopatia diabetica, anche con una prevalutazione mediante l’Intelligenza artificiale”. Anche in ambito ospedaliero, sempre secondo lo specialista, i miglioramenti sono evidenti: “Una migliore e precoce dispensazione delle terapie nella fase acuta delle patologie, ma anche una implementazione della ricerca clinica ed una valorizzazione della innovazione tecnologica, indirizzando la produzione di nuove strumentazioni diagnostiche di comprovata utilita’. Cosi’ anche il medico di medicina generale puo’ trarne vantaggio, poiche’ con il teleconsulto l’oculista puo’ intervenire precocemente”. In conclusione, anche dalle catastrofi, come l’attuale pandemia da Covid-19, può partire “l’impulso che puo’ permettere ai medici di padroneggiare l’innovazione tecnologica- ha evidenziato ancora Mazzacane- contribuendo inoltre a rimediare alla carenze evidenziate principalmente a livello della medicina territoriale, riorganizzandola ed attenuandone perlomeno la differenza di efficienza nelle diverse regioni”. Il futuro ha dunque in serbo per la medicina “e quindi anche per l’oculistica, tantissime novita’ che ci impongono un ripensamento, con un maggiore impiego della formazione ed esercitando, oltre alle competenze tecniche, anche la competenza etica in grado di generare valore e capitale umano”, ha concluso Mazzacane.