Diffusi nomi studenti “disagiati”: Link accusa Alma Mater


L’Università di Bologna divulga nomi e indirizzi di 1.000 studenti in condizioni disagiate: la denuncia del collettivo Link

L’Università di Bologna divulga nomi e indirizzi di 1.000 studenti in condizioni disagiate: la denuncia del collettivo Link

Nomi e indirizzi email di studenti “in condizioni disagiate” divulgati insieme a un messaggio istituzionale dell’Ateneo di Bologna: a puntare il dito contro l’Alma Mater è il collettivo Link, che parla di “grave violazione della privacy“.

La segnalazione nasce dal fatto che nei giorni scorsi, riferiscono da Link, è stata pubblicata la graduatoria del bando per studenti in condizioni disagiate 2019-2020, ma in questa circostanza “l’Ateneo ha inviato i risultati a tutti gli studenti richiedenti con un’unica mail in copia conoscenza, di fatto divulgando nomi, cognomi e indirizzi mail di oltre 1.000 studenti”. Per Lorenzo Baldino, coordinatore di Link a Bologna, “un errore del genere è una grave violazione della privacy di tutti gli studenti coinvolti. È inammissibile che l’Università, che dispone dei dati sensibili di oltre 80.000 studenti, possa gestirli in maniera irresponsabile“.

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Come spiega la Dire (www.dire.it) ora l’Alma Mater “deve fornire delle scuse ufficiali a tutti gli studenti coinvolti”, continua Baldino, aggiungendo che “servono inoltre garanzie perché un simile errore non si ripeta più”. Oltre al tema privacy, intanto, Link segnala che “c’è stato un grande numero di richieste, ma non tutti potranno avere accesso a questa borsa”. Questo dimostra “la necessità di ampliare le forme di supporto economico del diritto allo studio”, dichiara Baldino: “È necessario che il prossimo bando, oltre ad essere gestito responsabilmente dal punto di vista della privacy, possa offrire supporto a tutti gli studenti che ne fanno richiesta, non inserendo condizioni e requisiti troppo stringenti come nell’attuale bando”.