Ratifica vittoria Biden: timori per possibili disordini


Ratifica della vittoria di Joe Biden alle presidenziali USA, si temono disordini: mobilitate le guardie nazionali per cortei pro-Trump

Ratifica della vittoria di Joe Biden alle presidenziali USA, si temono disordini: mobilitate le guardie nazionali per cortei pro-Trump

Oggi il Congresso americano ratificherà la vittoria di Joe Biden, confermato 46esimo presidente degli Stati Uniti dalle elezioni del 3 novembre scorso. Un evento che attirerà folle di sostenitori del candidato democratico ma anche manifestanti pro Donald Trump, che non ha smesso in questi mesi di rivendicare la vittoria denunciando brogli mai dimostrati nei conteggi dei voti. È di ieri lo scoop dell Washington Post, che ha ottenuto l’audio di una telefonata durata oltre un’ora in cui Trump ha cercato di “convincere” il responsabile delle elezioni della Georgia di trovare gli oltre 11.000 voti necessari al candidato Gop per ottenere quello Stato. Come avverte il Financial Times, proprio la campagna “senza precedenti” dell’ormai ex inquilino della Casa Bianca per ostacolare l’insediamento di Biden potrebbe causare disordini e violenze.

Muriel Bowser, il sindaco democratico di Washington Dc, ha chiesto al Pentagono di aumentare la presenza delle forze di sicurezza, così domani nella capitale saranno dispiegati almeno 340 uomini della Guardia nazionale del Distretto della Columbia, un corpo di riservisti volontari composto da “citizen-soldiers”. Negli ultimi giorni Trump ha minacciato anche di ricorrere all’Insurrection Act, che gli permetterebbe di impiegare l’esercito per sedare le agitazioni, una mossa contro cui si sono pero’ apertamente schierati ben dieci ex segretari di Stato alla Difesa.

In una lettera congiunta, gli ex responsabili – inclusi i repubblicani Dick Cheney e Donald Rumsfeld – hanno ricordato al presidente uscente che “gli sforzi per coinvolgere le forze armate nella risoluzione delle controversie elettorali ci porterebbero su un terreno pericoloso, illegale e incostituzionale”. Intanto oggi il primo ministro della Scozia, Nicola Sturgeon, ha dichiarato che Trump, “come qualsiasi altro viaggiatore dall’estero, non e’ il benvenuto in Scozia” a causa delle restrizioni imposte contro la pandemia di Covid-19. Indiscrezioni di stampa locali sostengono che l’ex capo di Stato starebbe pianificando di andare in Scozia a giocare a golf il prossimo 20 gennaio, per non dover partecipare alla cerimonia di insediamento di Joe Biden alla Casa Bianca.