Linfoma a grandi cellule B: axicabtagene ciloleucel allunga la vita


Linfoma a grandi cellule B, 44% di sopravvivenza a 4 anni con le CAR-T axicabtagene ciloleucel secondo i dati dello studio ZUMA-1

Linfoma a grandi cellule B, 44% di sopravvivenza a 4 anni con le CAR-T axicabtagene ciloleucel secondo i dati dello studio ZUMA-1

Annunciati all’ASH i dati di follow-up a quattro anni dello studio registrativo ZUMA-1 condotto con axicabtagene ciloleucel in pazienti adulti con linfoma a grandi cellule B (LBCL, large B cell lymphoma) recidivante/refrattario. Il farmaco è un’immunoterapia con cellule T autologhe geneticamente modificate mirata al CD19.

Tra i pazienti trattati con le CAR-T di Gilead (analisi intent-to-treat modificata, n = 101), con un follow-up minimo di quattro anni dopo una singola infusione di axicabtagene ciloleucel (follow-up mediano di 51,1 mesi), la stima col metodo Kaplan-Meier del tasso di sopravvivenza globale (OS, overall survival) a quattro anni è stata del 44%.

Tra i 111 pazienti arruolati nelle coorti dello studio clinico di fase II ZUMA-1, axicabtagene ciloleucel è stato somministrato a 101 soggetti con LBCL recidivante/refrattario, e il tempo mediano dalla leucaferesi alla risposta completa (CR, complete response) è stato inferiore a due mesi. Non sono state segnalate neoplasie secondarie correlate ad axicabtagene ciloleucel.

“Con il 44% dei pazienti ancora in vita dopo una singola infusione di axicabtagene ciloleucel, stiamo trasformando il modo di trattare il linfoma a grandi cellule B recidivante/refrattario”, ha affermato Frederick L. Locke,  co-sperimentatore principale dello studio clinico ZUMA-1 e Vicepresidente del Dipartimento di Trapianti di Sangue e Midollo e di Immunoterapia Cellulare presso il Moffitt Cancer Center di Tampa, Florida (USA). “Come oncologo praticante, osservo in continuazione questa tipologia di pazienti ospedalizzati, e questi dati sulla sopravvivenza globale confermano la durata della terapia con cellule CAR-T in una popolazione di pazienti rimasta ormai priva di qualsiasi opzione di trattamento praticabile”.

Le analisi dei campioni di sangue fornite da 21 pazienti trattati con axicabtagene ciloleucel hanno mostrato una risposta continua a un follow-up minimo di tre anni, dimostrando anche che il 67% (n = 14/21) di loro aveva cellule marcate con il gene CAR e cellule B policlonali rilevabili nel sangue. Inoltre, nel 91% (n = 21/23) dei pazienti valutabili erano presenti cellule B normali. Questi risultati suggeriscono che la persistenza di linfociti CAR-T funzionali non è necessaria ai fini di una remissione durevole nei pazienti con LBCL recidivante/refrattario, un dato che potrebbe supportare la sicurezza a lungo termine della terapia.

Nell’agosto 2018, axicabtagene ciloleucel ha ricevuto l’Autorizzazione all’Immissione in Commercio della Comunità europea per il trattamento di pazienti adulti con linfoma diffuso a grandi cellule B (diffuse large B-cell lymphoma, DLBCL) e linfoma primitivo del mediastino a grandi cellule B (primary mediastinal large B cell lymphoma, PMBCL) refrattari o recidivanti, dopo due o più linee di terapia sistemica.