“Isolamente” è il primo album di Roberto Colella


Isolamente è il primo album di Roberto Colella, frontman della band napoletana La Maschera, disponibile sui digital store e in formato CD

"Isolamente" è il primo album di Roberto Colella

ISOLAMENTE è il primo album di Roberto Colella – frontman della band napoletana La Maschera, disponibile da lunedì 21 dicembre sui digital store e in formato CD (etichetta Full Heads – 400 copie in tiratura limitata, appena annunciate e già sold out). 

11 tracce, riproposizioni di canzoni della tradizione (napoletana e sarda) insieme a capisaldi della storia della musica, interamente suonate e cantate da Roberto Colella durante questo ultimo mese di lockdown.

Presalva/ascolta l’album sui digital store: https://backl.ink/143767781

“ISOLAMENTE nasce con il desiderio di chiudere quest’anno con un disco – racconta Roberto Colella.

Un disco che possa ricordarmi canzoni che mi emozionano, luoghi che amo e che (negli ultimi 9 mesi) ho potuto visitare solo con l’immaginazione. Abbiamo conosciuto il gelo della solitudine, il terrore di un abbraccio… abbiamo imparato termini come assembramento e distanza sociale (espressione in sé abominevole). Ci siamo sentiti dei criminali si pe’ scennere ‘a munnezza dimenticavamo a casa la mascherina! Le arti sono state declassate a beni non necessari… eppure, a me, m’ha salvato ‘a musica.

Suonare, scrivere, registrare, in casa e con pochi mezzi, mi ha regalato una sensazione di libertà assoluta, trasformando la zona rossa e l’isolamento in un’isola felice. A quest’anno stagnante e piatto ho voluto rispondere in musica. Ecco perché in scaletta si alternano canzoni vicine a me e alla gente del mio quartiere, a mondi lontani e tradizioni antiche… una vela stracciata riesce a convivere con the Sound of Silence, brani tradizionali portoghesi o sardi si alternano a canzoni napoletane classiche o neomelodiche rivisitate.

La libertà per me è questa.

Vicina alla gente, lontana dal pregiudizio.”

TRACKLIST

  1. Nun t’aggia perdere

Pino Mauro (A. Iglio / A. Moxedano)

  1. Carcere ‘e mare

Scugnizzi (Claudio Mattone)

  1. T’agge purtato na rosa

Marco Calone (E. Caradonna)

  1. Vou me embora vou partir

Vitorino (tradizionale portoghese)

  1. Senza giacca e cravatta

Nino D’Angelo (N. D’Angelo – C. Tortora)

  1. Tu ca nun chiagne

Enrico Caruso (L. Bovio – E. De Curtis)

  1. No potho reposare

Andrea Parodi (S. Sini – G. Rachel)

  1. Te credevo sincera

Gianni Celeste (G. Grasso)

  1. The sound of silence

Simon & Garfunkel (Paul Simon)

  1. Vida Tombola

Manu Chao

  1. Lazzari felici

Pino Daniele

Roberto Colella BIOGRAFIA

Roberto Colella scrive i testi le musiche e gli arrangiamenti del gruppo La Maschera. Prima di registrare il video di “Pullecenella”, nel 2014, Roberto Colella aveva in tasca un biglietto per Praga. Studente di lingue all’università, stava partendo per l’Erasmus. Il successo della clip ha cambiato i piani. Il boom di visualizzazioni su YouTube ha fatto da propulsore al progetto musicale de “La Maschera”, band nata nel giugno di quell’anno, di cui Colella è cantante, chitarrista e autore di musica, testi e arrangiamenti. Accanto a lui: Vincenzo Capasso alla tromba, Antonio “Gomez” Caddeo al basso, Marco Salvatore alla batteria e Alessandro Morlando alla chitarra elettrica. «Non è facile definire la nostra musica- dice Colella – perché oggi è difficile parlare di microgeneri musicali, soprattutto a Napoli che è una città ricca di contaminazioni. Questo si percepisce anche nelle nostre canzoni. Il fatto di muoverci su più generi nasce dal nostro amore per la musica, dalla voglia di non voler suonare sempre la stessa cosa. E si riflette anche nella musica che ascolto o ho ascoltato in passato io stesso. La musica inglese degli anni Settanta-Ottanta, Pino Daniele, Eduardo De Crescenzo, Tom Waits e i Napoli Centrale. Tutta musica in cui è presente parecchia anima». Più semplice spiegare la scelta del nome. «La Maschera richiama il teatro e la letteratura pirandelliana – spiega Colella – è facile da ricordare e poi ci piaceva il contrasto che genera con ciò che suoniamo. Che è semplice, diretto, non mascherato appunto. Quando suoniamo, insomma, la maschera non la indossiamo. Alcuni personaggi che raccontiamo inoltre sono delle maschere della realtà napoletana». Come “Pulecenella”. Quello della “Maschera”, aggiunge Colella «racchiude in sé i due lati del napoletano. La parte viscerale, che io amo molto, ma anche quella negativa, quella che si rivela quando Pulcinella invita tutti a seguirlo e a rifugiarsi nel “vicolo ‘e ll’alleria” perché è tutto “cosa ‘e niente” e “cchiù nera da mezzanotte nun po’ venì”, un atteggiamento che spegne quella possibile azione collettiva che potrebbe aiutare a cambiare certe cose».