Polmoniti comunitarie pediatriche: no agli antibiotici


Polmoniti comunitarie pediatriche: l’uso di antibiotici non è appropriato secondo uno studiostatunitense pubblicato su The Journal of Pediatrics

Polmoniti comunitarie pediatriche: i biomarker hanno una scarsa predittività sulla loro severità secondo uno studio pubblicato su Pediatrics

Per quanto le linee guida sul trattamento delle polmoniti comunitarie pediatriche raccomandi l’impiego di amipeniciline a spettro ridotto, il loro trattamento si basa, erroneamente, sull’impiego di macrolidi e antibiotici ad ampio spettro. Queste le conclusioni di uno studio recentemente pubblicato su The Journal of Pediatrics da una equipe di ricercatori Usa.

Disegno dello studio e risultati principali
Nello specifico, lo studio ha preso in considerazione 252.177 bambini dimessi con diagnosi di polmonite comunitaria dopo visita ambulatoriale, aventi un’età mediana pari a 4 anni (IQR: 2-7 anni).

DI questi, 57.565 (pari al 22,8%) avevano una storia di asma, mentre 34.104 bambini (13,5%) avevano ricevuto diagnosi concomitante di asma nel corso della visita iniziale.

La monoterapia con macrolidi era prescritta nel 43,2% dei casi, mentre gli antibiotici a spettro ridotto e ad ampio spettro erano prescritti, rispettivamente, nel 26,1% e nel 24,7% dei bambini considerati nello studio.

In 11.719 bambini (4,6%) era stata prescritta una combinazione di macrolidi e di antibiotici a spettro ridotto o ad ampio spettro, mentre il ricorso ai macrolidi aumentava con l’avanzare degli anni (p<0,001).

I ricercatori hanno anche osservato un incremento del ricorso agli antibiotici a spettro ridotto dal 20,1% al 31,8%, una riduzione dell’impiego di antibiotici ad ampio spettro dal 28,8% al 21,2% e una riduzione dell’impiego di macrolidi in monoterapia dal 45,8% al 40,5% dal 2010 al 2016 (p<0,01).

In totale, 1.488 bambini (0,59%) sono stati ospedalizzati e 117 (0,05%) hanno sviluppato una polmonite severa.

Le probabilità di ospedalizzazione sono risultate più elevate nei bambini sottoposti a trattamento con antibiotici ad ampio spettro rispetto agli antibiotici a spettro ridotto (aOR=1,34; IC95%= 1,17-1,52) e più ridotte nei bambini sottoposti a monoterapia con macrolidi (aOR= 0,64; IC95%= 0,55-0,73) o a combinazioni a base di macrolidi e antibiotici a spettro ridotto (aOR=0,62; IC95%=0,39-0,97).

La probabilità di sviluppare polmonite severa è risultata più bassa con la monoterapia con macrolidi rispetto agli antibiotici a spettro ridotto (aOR=0,56; IC95%= 0,33-0,93), ma la differenza di rischio assoluto è stata <0,5% per tutte le analisi.

Limiti e implicazioni dello studio
Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno ammesso, tra i limiti metodologici intrinseci del loro lavoro, l’impossibilità di generalizzare i risultati a tutti i bambini Usa, l’impiego di dati provenienti da database amministrativi di prestazioni sanitarie che limita l’analisi di variabili clinicamente rilevanti e, da ultimo, l’impossibilità di escludere del tutto la presenza di fattori residuali di confondimento dalla valutazione di severità di malattia.

Ciò detto, in conclusione, mentre la probabilità di ospedalizzazioni successive o di sviluppo di polmoniti severe era minore nei bambini in trattamento con macrolidi ed antibiotici ad ampio spettro, questi outcome sono risultati comunqne rari nel complesso.

“Gli antibiotici ad ampio spettro – aggiungono gli autori dello studio – non sono associati a miglioramento degli outcome clinici, per cui il loro impiego dovrebbe essere scoraggiato nei bambini con polmoniti comunitarie trattati al di fuori dell’ambiente ospedaliero”.

Bibliografia
Lipsett SC, Hall M, Ambroggio L, et al. Antibiotic choice and clinical outcomes in ambulatory children with community-acquired pneumonia. J Pediatr. Published online October 9, 2020. doi: 10.1016/j.jpeds.2020.10.005. Leggi