A scuola basta voti: arrivano i giudizi descrittivi


A scuola niente più voti ma giudizi descrittivi. Illustrata ai sindacati la nuova ordinanza sulle valutazioni, Azzolina: “Investiti 7 miliardi”

A scuola niente più voti ma giudizi descrittivi. Illustrata ai sindacati la nuova ordinanza sulle valutazioni, Azzolina: "Investiti 7 miliardi"

I voti numerici verranno sostituiti da giudizi descrittivi nella valutazione intermedia e finale della scuola primaria. È quanto prevede l’ordinanza illustrata ieri alle organizzazioni sindacali, che attua quanto previsto dal decreto scuola. La recente normativa ha infatti individuato un impianto valutativo che supera il voto numerico, e introduce il giudizio descrittivo per ciascuna delle discipline previste dalle ‘Indicazioni nazionali per il curricolo’, educazione civica compresa.

LEGGI ANCHE: Villani: “Nella scuola primaria via mascherine se seduti al banco e a distanza”

Un cambiamento che ha lo scopo di far sì che la valutazione degli alunni sia sempre più trasparente e coerente con il percorso di apprendimento di ciascuno. L’ordinanza con le indicazioni operative per le scuole e le linee guida allegate saranno inviate al Consiglio superiore per la Pubblica Istruzione (CSPI) per il necessario parere.

GIUDIZI DESCRITTIVI: QUATTRO LIVELLI DI APPRENDIMENTO

Secondo quanto illustrato ieri durante l’informativa sindacale, i giudizi descrittivi di ogni studente saranno riportati nel documento di valutazione, e saranno riferito a quattro differenti livelli di apprendimento: avanzato quando l’alunno porta a termine compiti in situazioni note e non note, mobilitando una varietà di risorse sia fornite dal docente, sia reperite altrove, in modo autonomo e con continuità; intermedio se l’alunno porta a termine compiti in situazioni note in modo autonomo e continuo, risolve compiti in situazioni non note, utilizzando le risorse fornite dal docente o reperite altrove, anche se in modo discontinuo e non del tutto autonomo; base quando l’alunno porta a termine compiti solo in situazioni note e utilizzando le risorse fornite dal docente, sia in modo autonomo ma discontinuo, sia in modo non autonomo, ma con continuità; in via di prima acquisizione se l’alunno porta a termine compiti solo in situazioni note e unicamente con il supporto del docente e di risorse fornite appositamente.

LEGGI ANCHE: Scuola, gli psicologi: “Ansie e timori accompagneranno bimbi primaria”

I livelli di apprendimento saranno riferiti agli esiti raggiunti da ogni alunno in relazione agli obiettivi di ciascuna disciplina. Nell’elaborare il giudizio descrittivo si terrà conto del percorso fatto e della sua evoluzione. La valutazione degli alunni con disabilità certificata sarà correlata agli obiettivi individuati nel Piano educativo individualizzato (PEI), mentre la valutazione degli alunni con disturbi specifici dell’apprendimento terrà conto del Piano didattico personalizzato (PDP). La documentazione completa e definitiva sarà pubblicata sul sito del Ministero dopo il parere del CSPI.

AZZOLINA: “INVESTITI 7 MILIARDI SULLA SCUOLA”

“Sommati alle risorse stanziate nei mesi scorsi questo governo ha già investito sulla scuola oltre 7 miliardi di euro”. Così la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, stamane in Senato per il question time. Rispondendo all’interrogazione della senatrice Bianca Laura Granato (M5S) sulle misure a sostegno dell’inclusione scolastica nell’emergenza sanitaria, la ministra ha precisato: “È previsto un piano pluriennale per l’assunzione a tempo indeterminato di 25.000 docenti di sostegno nell’organico di diritto per garantire continuità didattica alle alunne e agli alunni con disabilità; viene destinata una cifra pari a 10 milioni per la formazione, di tutti i docenti, non solo di sostegno, sulle tematiche inerenti l’inclusione delle studentesse e degli studenti con disabilità; sono stanziati 10 milioni per l’acquisto di sussidi didattici per le istituzioni scolastiche che li accolgono”.

LEGGI ANCHE: Azzolina: “Se la scuola chiude rischiamo disastro educativo e psicologico”

Azzolina ha riepilogato altre misure finanziarie adottate sinora: “Si è investito sul fondo per l’arricchimento e l’ampliamento dell’offerta formativa più di 100 milioni di euro nell’anno 2021, anche al fine di ridurre le diseguaglianze e di favorire l’ottimale fruizione del diritto all’istruzione anche per i soggetti privi di mezzi”. Inoltre “allo scopo di potenziare l’innovazione didattica e digitale nelle scuole si sono investiti ulteriori 40 milioni sul fondo per l’innovazione digitale e la didattica laboratoriale”. Quanto alle risorse di personale la ministra ha parlato di “4485 collaboratori scolastici con contratti a tempo pieno per la pulizia degli edifici”, “1000 assistenti tecnici per il supporto digitale nelle scuole del primo ciclo” stabilizzati e “1000 nuovi insegnanti nelle scuole dell’infanzia”.

FINANZIAMENTI ALLE SCUOLE PARITARIE

“Con riferimento al finanziamento delle scuole paritarie assicurato nel corso del tempo- ha continuato Azzolina, rispondendo all’interrogazione del senatore Mario Pittoni (Lega)-  il ministero dell’Istruzione ha già garantito l’emanazione di tutti gli atti di propria competenza, nel rispetto della legislazione vigente. Nell’ottica dell’unitarietà del sistema nazionale di istruzione e formazione, nel disegno di legge di bilancio ora all’esame del Parlamento, è stato altresì previsto lo stanziamento di 60 milioni a regime, a decorrere dal prossimo anno, del fondo destinato al sostegno del sistema integrato da zero a sei anni”.

LA DETRAZIONE IRPEF? ESISTE GIÀ

“Quanto alla previsione della detrazione Irpef delle rette e delle spese relative alla frequenza degli asili nido e delle scuole di ogni ordine e grado- ha continuato la ministra- ricordo che già esiste, nella misura del 19%”. Inoltre “con il decreto-legge n. 18 del marzo scorso e con il cosiddetto ‘decreto rilancio’, abbiamo assegnato specifiche risorse alle scuole paritarie, anche per dotarsi di materiali per la pulizia straordinaria dei locali, nonché di dispositivi di protezione e igiene, sia per il personale che per gli studenti, oltre che per garantire il corretto svolgimento degli esami di Stato”.