I termoscanner cancellano la memoria: è una bufala


Covid: la bufala dei termoscanner che cancellano la memoria. Il sito dell’Ordine dei Medici smonta la notizia circolata su Facebook

Covid: la bufala dei termoscanner che cancellano la memoria

Misurare la temperatura con un termoscanner, o termometro a infrarossi, potrebbe danneggiare la ghiandola pineale che si trova nel cervello. È una delle ultime notizie circolate su Facebook, partita da un post scritto da un’anonima infermiera australiana e condiviso migliaia di volte. Ovviamente non c’è nulla di vero ed è solo l’ennesima fake news, come chiarisce Giada Savini nell’ultima scheda di “Dottore… ma è vero che?”, il sito anti-bufale della FNOMCeO, la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri.

Esperti di neuroscienze, infatti, hanno già dimostrato che i termometri a infrarossi usati comunemente per rilevare la febbre – uno dei sintomi del COVID-19 – non emettono radiazioni, ma catturano le lunghezze d’onda dal corpo per misurare la temperatura.

Come spiega il fisico Nunzio Lanotte, ogni corpo emette radiazioni elettromagnetiche e la quantità di radiazioni emesse è direttamente proporzionale alla temperatura del corpo elevata alla quarta, secondo la legge di Stefan-Boltzmann. Di conseguenza, più un corpo è caldo, più radiazioni emette. Tutto ciò che ci serve, quindi, è uno strumento che misuri la quantità di radiazioni infrarosse emesse dal corpo di una persona: chi ha la febbre, infatti, emette più radiazioni. Queste onde, una volta convogliate su lenti ottiche, vengono convertite in un segnale elettrico e attraverso un processore vengono tradotte in numeri, che l’operatore può leggere facilmente sullo schermo.

Non sono pericolosi per la salute, non cancellano la memoria, non danneggiano né uccidono neuroni: poiché questi dispositivi misurano gli infrarossi anziché emetterli, la persona la cui temperatura viene misurata non è soggetta a radiazioni infrarosse extra”, rassicura Rachael Krishna su Full Fact, un ente britannico che si occupa di controllare l’attendibilità delle notizie che circolano su internet. “La luce rossa vista su questi dispositivi è proprio questo, un fascio di luce per aiutare l’operatore a prendere correttamente la mira”.

Per quanto riguarda la ghiandola pineale, che si trova in profondità nel cervello – si legge ancora sul sito della FNOMCeO – i termometri a infrarossi non comportano alcun rischio. “È un malinteso comune che i termometri a infrarossi trasmettano onde nel corpo”, afferma Tim Robinson della ThermoWorks, azienda specializzata nella produzione di rilevatori professionali di temperatura. “C’è quella sensazione che in qualche modo si stia inviando qualcosa che poi deve tornare indietro, ma niente di tutto questo è vero. Si tratta solo di un ricevitore che sta catturando onde luminose”.