Asma: con benralizumab niente steroidi orali


Asma grave eosinofilico: benralizumab elimina quasi totalmente la necessità di steroidi orali secondo i risultati dello studio PONENTE

Asma grave eosinofilico: benralizumab elimina quasi totalmente la necessità di steroidi orali secondo i risultati dello studio PONENTE

I principali risultati di PONENTE, studio clinico di fase IIIb condotto in aperto, hanno dimostrato che benralizumab è stato capace di eliminare la necessità di utilizzare steroidi orali (OCS) nei pazienti asmatici ipereosinofilici dipendenti dagli OCS per il controllo della sintomatologia asmatica.

Per quanto riguarda il primo dei due endpoint primari dello studio, il 62% dei pazienti ha ottenuto la completa eliminazione dell’uso quotidiano di steroidi orali; per l’altro endpoint primario, complessivamente nell’ 81% dei pazienti, si è raggiunta o l’eliminazione completa della dose giornaliera di OCS oppure, quando non possibile a causa della presenza di insufficienza surrenalica come conseguenza dell’uso prolungato di OCS, la riduzione della dose giornaliera a 5 mg o meno. L’effetto di entrambi gli endpoints è stato sostenuto per almeno quattro settimane, garantendo il controllo dell’asma.

“Questi promettenti e rilevanti risultati dimostrano gli effetti di benralizumab nell’eliminare o ridurre significativamente l’uso della terapia sistemica con corticosteroidi orali, evitando quindi gli effetti collaterali anche gravi ad essa conseguenti” – commenta il Dott. Andrea Matucci, Dir. Medico presso la SOD di Allergologia e Immunologia Clinica dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi di Firenze. – “Grazie a farmaci biologici come benralizumab, è possibile cambiare ulteriormente l’approccio terapeutico alle forme gravi di questa patologia cronica. È auspicabile che questi risultati siano “raccolti” dalla comunità scientifica al fine di essere integrati nelle Linee Guida Internazionali della terapia dell’asma, e di migliorare la pratica clinica, permettendo ai medici di gestire con maggiore fiducia l’eliminazione dell’uso cronico di corticosteroidi orali nei loro pazienti”.

“L’utilizzo di cortisone orale nella cura dell’asma grave comporta gravi conseguenze per la salute dei pazienti ed enormi costi di gestione sanitaria. Ogni anno in Italia si spendono oltre 41 milioni di euro per curare gli effetti collaterali derivanti dalla terapia con corticosteroidi orali   solo per i pazienti con asma grave” – spiega il Prof. Giorgio Walter Canonica, Direttore del Centro di Medicina Personalizzata Asma e Allergie, Humanitas University & IRCCS di Milano. “I dati dello studio PONENTE supportano quindi ulteriormente il profilo clinico di benralizumab nell’eliminazione dell’uso di corticosteroidi orali a beneficio di una ampia popolazione di pazienti con asma grave, e allo stesso tempo, contestualizzano l’uso di questa terapia biologica anche come strumento per una migliore sostenibilità del nostro Sistema Sanitario”.

Partendo dai dati emersi dal precedente studio ZONDA sul risparmio di OCS, il PONENTE, utilizzando uno schema più rapido di tapering degli steroidi nei pazienti che non hanno evidenziato un’insufficienza surrenalica, al fine di ridurre l’uso dei dosaggi più elevati di OCS, fornisce delle informazioni aggiuntive importanti in merito all’efficacia di benralizumab nell’eliminare l’uso di OCS. Lo studio PONENTE ha anche una fase di mantenimento più lunga (circa 24-32 settimane), la quale dimostra una riduzione di OCS e un controllo dell’asma più duraturi di quelli osservati in ZONDA e in tutti gli altri studi condotti con medicinali biologici pubblicati. Il profilo di sicurezza e tollerabilità di benralizumab nello studio clinico PONENTE è stato coerente con il profilo noto del farmaco. I risultati della sperimentazione nella loro totalità saranno presto pubblicati.

Benralizumab è attualmente approvato (anche in autosomministrazione) negli Stati Uniti, nell’Unione europea, in Giappone e in altri Paesi per il trattamento dell’asma grave eosinofilico quando non adeguatamente controllato dalla terapia standard, Nel gennaio 2020, AstraZeneca ha annunciato che benralizumab è in studio anche  in otto malattie ipereosinofiliche.