Dermatite atopica: tralokinumab non interferisce con vaccini


Dermatite atopica: l’anticorpo monoclonale sperimentale tralokinumab riduce colonizzazione Stafilococco e non interferisce con vaccini

Dermatite atopica, tralokinumab riduce colonizzazione Stafilococco e non interferisce con vaccini

Sono stati annunciati al Congresso virtuale 2020 dell’Accademia Europea di Dermatologia e Venereologia (EADV)  i dati che dimostrano il profilo di sicurezza di tralokinumab, un anticorpo monoclonale sperimentale completamente umano che neutralizza in modo specifico la citochina interleuchina 13 (IL-13). I dati di un’analisi aggregata di tre trial pivotal di Fase 3 (ECZTRA 1, 2 ed ECZTRA 3), uno di Fase 2 (ECZTRA 5) e uno di Fase 2b, hanno dimostrato che la frequenza complessiva di eventi avversi con tralokinumab è comparabile a quella del placebo nel periodo iniziale di 16 settimane, se usato in monoterapia e in terapia combinata con il corticosteroide per uso topico (mometasone) in pazienti adulti con dermatite atopica da moderata a grave. I dati presentati includono l’impatto di tralokinumab sulla colonizzazione di Stafilococco aureo e gli effetti di tralokinumab sulle risposte ai vaccini DTPa e meningococco.

Tralokinumab è un anticorpo monoclonale completamente umano che neutralizza in modo specifico la citochina IL-13, fattore chiave nell’infiammazione cronica alla base della dermatite atopica degli adulti. Si tratta di una terapia sperimentale in fase di sviluppo clinico, la cui efficacia e sicurezza sono attualmente oggetto di valutazione da parte delle autorità regolatorie.

Poiché la dermatite atopica è una condizione cronica in grado di affliggere le persone per tutta la vita, gli studi sulla sicurezza di tralokinumab e sul suo impatto sulla colonizzazione di Stafilococco aureo e sulle risposte ai vaccini sono fondamentali per aiutare medici e pazienti a valutare nuove, potenziali opzioni di trattamento” ha dichiarato Thomas Werfel, MD, Direttore della Divisione di Ricerca, Immunodermatologia e Allergie e Vice Direttore del Dipartimento Clinico di Dermatologia e Allergie, presso la Hannover Medical University. “Sono impaziente di esaminare altri dati.”

Congiuntivite e dati aggregati sulla sicurezza
Nell’analisi aggregata (n=2,285) di cinque studi, tralokinumab 300 mg Q2W (ogni due settimane) ha dimostrato un profilo di sicurezza comparabile a quello del placebo su 52 settimane per quanto riguarda la frequenza complessiva e la gravità degli eventi avversi, che è stata coerente con il periodo di trattamento iniziale di 16 settimane.

La frequenza complessiva degli eventi avversi (AE) nel periodo iniziale di 16 settimane è stata simile per tralokinumab (66%) vs placebo (67%) e gli AE sono stati migliorati o risolti rispettivamente nel 60% e nel 62% dei casi. In prevalenza si è trattato di AE lievi o moderati e gli AE gravi si sono manifestati con frequenza minore con tralokinumab (2,1%) vs placebo (2,8%).La percentuale di AE che hanno portato all’interruzione definitiva fino a 16 settimane di trattamento è stata bassa e simile tra tralokinumab e placebo (2,3% vs 2,8%).

I dati dell’analisi aggregata hanno mostrato che la congiuntivite si è manifestata con maggiore frequenza nei pazienti trattati con tralokinumab (n=1605) vs placebo (n=680), con un tasso del 7,5% vs 3,2%. Nel complesso, nei gruppi tralokinumab e placebo si sono verificati 145 e 23 eventi di congiuntivite, rispettivamente. In prevalenza, si è trattato di eventi lievi (68% vs 65%) o moderati (30% vs 35%) come gravità e la maggior parte è stata risolta (78,6% vs 73,9%) o era in corso di risoluzione (2,8% vs 4,3%) durante il periodo iniziale di trattamento. Non si sono verificati eventi gravi e due eventi hanno portato all’interruzione definitiva del trattamento con tralokinumab. Una maggiore incidenza di congiuntivite è stata osservata nei pazienti con dermatite atopica più severa e una storia precedente di congiuntivite allergica.

Colonizzazione di Stafilococco aureo
I risultati di un’analisi esplorativa di un trial di Fase 3 (ECZTRA 1) (n=802) hanno mostrato che tralokinumab 300 mg Q2W (n= 603) è stato associato a una notevole riduzione della colonizzazione di Stafilococco aureo nella cute lesionale rispetto al placebo (n=199) nei pazienti adulti con dermatite atopica da moderata a grave. La colonizzazione media di Stafilococco aureo si è ridotta maggiormente dal baseline alla settimana 16 nei pazienti che hanno ricevuto tralokinumab (n=555) vs placebo (n=184), con una riduzione 10 volte maggiore per i pazienti trattati con tralokinumab vs quelli trattati con placebo.

Studio sui vaccini
Un trial di Fase 2 (ECZTRA 5) per la valutazione delle risposte ai vaccini negli adulti (n=215) con dermatite atopica da moderata a grave che hanno ricevuto i vaccini DTPa e meningococco ha rilevato che tralokinumab 300 mg Q2W non ha avuto alcun impatto su tale risposta.

L’endpoint primario, indicato come tasso di risposta ai vaccini, è stato alto (>90% per DTPa e >84% per meningococco), con solo alcune differenze minori osservate tra gli adulti trattati con tralokinumab (n=107) vs quelli trattati con placebo (n=108). Alla settimana 16, è stata dimostrata la non inferiorità di tralokinumab vs placebo per quanto riguarda le risposte immunitarie ai vaccini DTPa (91,9% vs 96,1%; differenza trattamento – 4,2% [IC 95% –11,4, 3,1]) e meningococco (86% vs 84,2%; differenza trattamento 1.8% [IC 95% – 9,2, 12,8]).

Nel corso del periodo di trattamento di 16 settimane, la percentuale complessiva di pazienti che hanno riferito eventi avversi è stata leggermente inferiore per tralokinumab (45,8%) rispetto al placebo (50,5%) e nella maggior parte dei casi si è trattato di eventi di gravità lieve (tralokinumab, 30,8% vs placebo, 30,8%) o moderata (24,3% vs 29%). AE gravi si sono manifestati nel 4,7% dei pazienti trattati con tralokinumab.