Bonus mobilità: da oggi nuove iscrizioni al sito


Bonus mobilità: dal 9 novembre al 9 dicembre chi è rimasto fuori potrà iscriversi. Pagamenti a inizio 2021 dopo tempi tecnici

Bonus mobilità: dal 9 novembre al 9 dicembre chi è rimasto fuori potrà iscriversi. Pagamenti a inizio 2021 dopo tempi tecnici

Per quel che riguarda il bonus mobilità, i problemi tecnici insorti e le persone rimaste a secco dopo la fine dei fondi, “tutti coloro che non sono riusciti ad avere ristoro per soldi anticipati saranno soddisfatti al piú presto”. Per questo “dal 9 novembre, da lunedì, tutti coloro che hanno anticipato i fondi e hanno fattura o scontrino parlante, emessi dal 4 maggio a 2 novembre, potranno iscriversi nel medesimo sito“. La finestra temporale a disposizione è “dal 9 novembre al 9 dicembre“. In tal modo “il 10 dicembre mattina potro’ sapere quante persone e quanto plafond occorre per mettere a bilancio risorse e sostenere quanti rimasti fuori“. Sergio Costa, ministro dell’Ambiente, lo dice nel corso di una diretta Facebook. “Non è più un click day, non serve correre”, avverte Costa, “non è una corsa”. Rispetto all’iniziativa che porterà alla stima del fabbisogno “se non lo facessi rischierei sprecare fondi pubblici”, spiega il ministro, si deve sapere “quante persone, quanto hanno speso, e poi metterò nel fondo quanto occorre”. Il pagamento avrà luogo “al più presto possibile, a inizio dell’anno prossimo, trascorsi i tempi tecnici faremo un percorso che porterà al pagamento per tutti”, conclude Costa, “nessuno rimarrà indietro”.

“FONDI VINCOLATI, NON POTEVO USARLI PER ALTRO”

I fondi utilizzati per il bonus mobilità “non potevo utilizzarli diversamente, sono fondi provenienti dalle aste verdi e sono convogliati per la direzione in cui sono stati utilizzati“. Quindi “no a mere politiche che non hanno nulla di politico ma hanno un cabotaggio più elettorale e di basso profilo”, spiega Costa come riferisce la Dire (www.dire.it).

Sono fondi che “hanno origine europea” e se fossero stati usati in altro modo “avrei determinato distonie con il diritto europeo”, dice Costa. Oltretutto, quei fondi “se non li avessi utilizzati in tal modo li avremmo persi“, segnala il ministro, andavano “usati per principi ecologici o li avremmo persi”. Erano fondi, ribadisce Costa, che “non potevano andare per cassa integrazione o ospedali, non potevano e non possono“.