Tumori neuroendocrini: bene surfatinib in fase III


Tumori neuroendocrini: surfatinib efficace in fase III. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Lancet

Tumori neuroendocrini: bene surfatinib in fase III

Sono stati presentati al Congresso virtuale ESMO 2020 i risultati dello studio di fase III SANET-p condotto per valutare efficacia e sicurezza di surfatinib in pazienti con tumori neuroendocrini (NET) pancreatici avanzati. Questi risultati, insieme a quelli elativi ai pazienti con tumori neuroendocrini extra-pancreatici, sono stati pubblicati su Lancet Oncology.

“Surufatinib ha dimostrato vantaggi statisticamente e clinicamente significativi nei pazienti con NET pancreatico avanzato. Questi risultati, combinati con i risultati positivi dello studio parallelo condotto in pazienti con NET non pancreatico, supportano il potenziale del farmaco come opzione di trattamento promettente per pazienti con NET ben differenziati, indipendentemente dall’origine del tumore”, ha commentato Jianming Xu, primo autore dello studio SANET-p, del Dipartimento di Oncologia Gastrointestinale, The Fifth Medical Center, General Hospital del PLA di Pechino.

Come annunciato nel gennaio 2020, il comitato di monitoraggio indipendente dello studio SANET-p ha raccomandato che il trial si interrompesse in anticipo dopo il raggiungimento dell’endpoint primario predefinito di sopravvivenza libera da progressione (“PFS”) durante un’analisi provvisoria pianificata.

Risultati nei tumori neuroendocrini pancreatici
Al cut-off dei dati dell’11 novembre 2019, 172 pazienti erano stati assegnati in modo casuale, in rapporto 2:1 al trattamento con 300 mg al giorno di surufatinib per via orale (N=113) o placebo (N=59), in un ciclo di 28 giorni. La PFS mediana era di 10,9 mesi per i pazienti trattati con surufatinib, rispetto a 3,7 mesi per i pazienti del gruppo placebo ( hazard ratio [“HR”] 0,491; intervallo di confidenza dal 95% 0,391-0,755; p=0,0011).

I benefici sono stati osservati nella maggior parte dei principali sottogruppi di pazienti pNET. I tassi di risposta oggettiva (ORR) erano del 19,2%1 per i 104 pazienti valutabili in termini di efficacia nel gruppo surufatinib contro l’1,9%2 per i 53 pazienti valutabili in termini di efficacia nel gruppo placebo, con un tasso di controllo della malattia (DCR) dell’80,8% contro il 66,0%, rispettivamente.

La maggior parte dei pazienti aveva una malattia di grado 2 con metastasi epatiche e coinvolgimento di più organi.

L’efficacia è stata anche supportata dalla valutazione del Blinded Independent Image Review Committee (BIIRC), con una PFS mediana di 13,9 mesi per surufatinib rispetto a 4,6 mesi per il placebo (HR 0,339; IC al 95% 0,209-0,549; p<0,0001).

Il profilo di sicurezza di surufatinib era gestibile e coerente con quanto osservato in studi precedenti. La terapia è stata ben tollerata per la maggior parte dei pazienti, con tassi di interruzione del trattamento a seguito di eventi avversi emergenti del 10,6% nel gruppo surufatinib rispetto al 6,8% nel gruppo placebo.

Risultati nei tumori neuroendocrini extra-pancreatici
Al cut-off dei dati del 9 dicembre 2015, 198 pazienti erano stati assegnati in modo casuale in rapporto 2:1 al trattamento con 300 mg al giorno di surufatinib per via orale (N=129) o placebo (N=69), in un ciclo di 28 giorni.

La PFS mediana era di 9-2 mesi nel gruppo surufatinib contro 3-8 mesi (HR 0-33; 0-22-0-0-50; p<0-0001). Gli eventi avversi più comuni correlati al trattamento, di grado 3 o peggio, erano l’ipertensione (47 [36%] di 129 pazienti nel gruppo surufatinib contro 9 [13%] di 68 pazienti nel gruppo placebo) e proteinuria (25 [19%] contro zero). Sono stati riportati eventi avversi gravi correlati al trattamento in 32 (25%) dei 129 pazienti del gruppo surufatinib e 9  (13%) dei 68 pazienti del gruppo placebo. I decessi correlati al trattamento si sono verificati in tre pazienti del gruppo surufatinib (coagulazione intravascolare disseminata ed encefalopatia epatica, lesioni al fegato e morte per cause sconosciute) e in un paziente del gruppo placebo (cachessia e insufficienza respiratoria).

La Food and Drug Administration ha concesso a surufatinib due procedure di revisione accelerata, sia per la terapia del NET non pancreatico, che del NET pancreatico e una designazione di farmaco orfano per la terapia del NET pancreatico. È in preparazione la presentazione di una richiesta di autorizzazione all’immissione in commercio all’Agenzia Europea per i Medicinali in Europa e negli Stati Uniti, sulla base dei dati dei due studi e dello studio multi coorte di fase Ib in corso negli Stati Uniti.

Surfatinib
Surufatinib è un nuovo inibitore orale dell’angio-immunochinasi che inibisce selettivamente l’attività della tirosina chinasi associata al recettore del fattore di crescita endoteliale vascolare (VEGFR) e al recettore del fattore di crescita dei fibroblasti (FGFR), che inibiscono entrambi l’angiogenesi, e il recettore del fattore 1 stimolante le colonie (CSF-1R), che regola i macrofagi associati al tumore, promuovendo la risposta immunitaria dell’organismo contro le cellule tumorali.

Riferimenti

Xu J, Shen L, Zhou Z, et al. Surufatinib in advanced extrapancreatic neuroendocrine tumours (SANET-ep): a randomised, double-blind, placebo-controlled, phase 3 study [published online ahead of print, 2020 Sep 20]. Lancet Oncol. 2020;S1470-2045(20)30496-4. DOI: 10.1016/S1470-2045(20)30496-4.

Xu J, Shen L, Bai C, et al. Surufatinib in advanced pancreatic neuroendocrine tumours (SANET-p): a randomised, double-blind, placebo-controlled, phase 3 study [published online ahead of print, 2020 Sep 20]. Lancet Oncol. 2020; S1470-2045(20)30493-9. DOI: 10.1016/S1470-2045(20)30493-9.