Ridurre gli alcolici aiuta contro il dolore cronico


Dolore cronico: meno sintomi riducendo il consumo di alcol tra chi ne abusa secondo uno studio pubblicato sulla rivista Alcoholism

Ridurre gli alcolici aiuta contro il dolore cronico

I veterani statunitensi che fanno un cattivo uso di alcol e che ne riducono il consumo possono ottenere un miglioramento dei sintomi del dolore cronico e dell’impiego di sostanze come tabacco, cocaina e cannabis, secondo uno studio pubblicato sulla rivista Alcoholism: Clinical and Experimental Research.

Negli Stati Uniti Il consumo poco salutare di alcolici è comune e spesso si verifica in concomitanza con dolore cronico, depressione e ansia e con l’uso di tabacco, cannabis o cocaina. Molte persone usano alcol e altre sostanze per alleviare o autogestire il dolore e i sintomi psichiatrici, anche se poco supportato dalle evidenze. Se invece una riduzione del consumo di alcol (o l’uso di trattamenti per l’abuso di alcol) dovesse portare benefici a condizioni concomitanti o all’uso di sostanze, potrebbe costituire supportare un approccio integrato allo screening o al trattamento di queste persone.

Meno dolore e abuso di sostanze bevendo di meno
Un nuovo studio ha valutato l’impatto della riduzione del consumo di alcol sul miglioramento del dolore cronico, dei sintomi psichiatrici e dell’uso di altre sostanze tra i veterani statunitensi con un consumo poco salutare di alcol, una popolazione particolarmente soggetta alla concomitanza di queste condizioni.

I ricercatori hanno utilizzato i dati del Veterans Aging Cohort Study (VACS), che segue circa 7.000 veterani statunitensi (metà dei quali sieropositivi) che ricevono assistenza sanitaria in 9 centri. Dal 2003 al 2015 i partecipanti hanno completato i questionari annuali, che comprendevano domande sull’uso di alcol e sostanze nell’ultimo anno, sui sintomi e sulle condizioni concomitanti, come l’interferenza del dolore sul lavoro e i sintomi auto-riferiti di depressione e ansia.

L’analisi si è concentrata sui circa 1.500 partecipanti che hanno segnalato un consumo malsano di alcol, definito come punteggio di almeno 8 nel questionario AUDIT in almeno un sondaggio annuale. I ricercatori hanno identificato coloro che avevano ridotto (punteggio AUDIT < 8) e non ridotto (punteggio Audit ≥ 8) il loro consumo di alcol nel sondaggio dell’anno successivo, e hanno confrontato i due gruppi per valutare il miglioramento delle condizioni concomitanti nell’anno seguente.

Al basale quasi la metà dei soggetti aveva sintomi moderati/gravi di interferenza del dolore sul lavoro, più di due terzi erano fumatori, un terzo aveva riferito di aver consumato cannabis e un terzo cocaina nell’ultimo anno. Oltre la metà ha riportato sintomi di ansia e un terzo di soffrire di depressione. Alla successiva indagine, il 31% dei soggetti aveva ridotto il consumo di alcol, mentre il 37% no (dati non disponibili per il restante 32%).

L’analisi statistica ha mostrato che, rispetto al non ridurre l’uso di alcol, un consumo minore per 1 anno era associato a una maggiore probabilità di migliorare i sintomi del dolore dopo 2 anni, oltre che di smettere di fumare e di assumere cannabis o cocaina. Erano invece incerti e con poche evidenze i dati relativi al miglioramento dei sintomi di depressione e ansia. I risultati erano simili nei soggetti con e senza Hiv, anche se l’associazione tra la riduzione del consumo di alcol e l’interruzione dell’uso di tabacco e cocaina fosse più forte nei partecipanti Hiv positivi.

Risultati interessanti ma da confermare
I risultati forniscono alcune evidenze che supportano il miglioramento dei sintomi del dolore cronico e dell’uso di altre sostanze con la riduzione del consumo di alcol tra i veterani. Tuttavia, poiché la tempistica della riduzione dell’alcol rispetto al miglioramento di altre condizioni (o dell’uso di altre sostanze) era spesso sconosciuta, non si può concludere con certezza che un minor consumo di alcol abbia causato il miglioramento.

L’analisi inoltre non ha controllato altri fattori che possono influenzare i risultati, come essere sottoposti a un trattamento o eventuali cambiamenti nello staus socio-economico. Saranno necessari ulteriori studi con dati più precisi sulle tempistiche e sulle motivazioni alla base di un diverso consumo di alcol per una valutazione più precisa del suo impatto.

Allo stato attuale i risultati supportano gli sforzi continui per ridurre il consumo di alcol nei veterani e rassicurano sul fatto che è improbabile che un minore consumo peggiori i sintomi del dolore o ostacoli gli sforzi per ridurre l’uso di altre sostanze.

Bibliografia

Caniglia EC et al. Does Reducing Drinking in Patients with Unhealthy Alcohol Use Improve Pain Interference, Use of Other Substances, and Psychiatric Symptoms? Alcohol Clin Exp Res. 2020.

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