Napoli: notte di proteste e scontri contro il lockdown


Proteste contro il lockdown, notte di guerriglia sul lungomare di Napoli. Esplose bombe carta, lanciati petardi e dati alle fiamme cassonetti dell’immondizia: il video

Napoli: notte di proteste e scontri contro il lockdown

Devastazioni e bombe carta esplose a Napoli durante una manifestazione contro il lockdown regionale annunciato dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca.

Scontri tra i manifestanti e le forze dell’ordine, scene di guerriglia sul lungomare e in via Santa Lucia, sede della Regione a partire dalle 23, mentre scattava il coprifuoco totale in vigore da ieri.

I manifestanti hanno rovesciato cassonetti, distrutto transenne ed esploso petardi. Le forze dell’ordine hanno risposto con numerosi fumogeni. Scontri e proteste sono ancora in corso.

Disordini, racconta la Dire (www.dire.it), anche nella parte alta di Santa Lucia. I manifestanti “no” lockdown hanno lanciato anche bottiglie e sampietrini. Le auto in sosta sono state colpite con catene e i cassonetti rovesciati.

Cassonetti dei rifiuti dati alle fiamme e posti al centro strada a Napoli durante le proteste contro il lockdown annunciato dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Intervenuti i vigili del fuoco, ma il camion dei pompieri è stato bloccato prima di spegnere l’incendio ed è arretrato tornando verso piazza del Plebiscito.

Numerosi manifestanti sono ancora in strada dopo la mezzanotte nonostante sia scattato il coprifuoco totale dalle 23. Durante gli scontri con le forze dell’ordine sono stati lanciati petardi, sassi e bottiglie da parte di persone che protestavano, molte
delle quali incappucciate.

“Perché siete lì e non siete con noi. Perché cazzo”. È questo l’urlo disperato di una donna napoletana rivolto ai poliziotti schierati, questa sera, in assetto anti sommossa durante la manifestazione “no lockdown” andata in scena nelle vie di Napoli. Corteo di centinaia di persone sfociato in scontri con le forze dell’ordine e danneggiamenti alle auto in sosta e ai cassonetti dell’immondizia.  La donna ha urlato, rivolgendosi ai politici delle Regione, “avete avuto mesi per potervi organizzare, mia figlia ha una patologia rara e non riesce ad avere una visita per colpa del covid”.