Obesità e smart working non vanno d’accordo


Covid, le persone con obesità sfavorite dallo smart working: i dati di una ricerca nazionale svolta dai Centri del SSN

Covid, le persone con obesità sfavorite dallo smart working: i dati di una ricerca nazionale svolta dai Centri del SSN

La Fondazione ADI dell’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica durante il periodo di lockdown ha svolto un’indagine per valutare l’impatto delle restrizioni dovute a COVID sulle persone con sovrappeso/obesità.

Si tratta di uno studio multicentrico non-profit che ha coinvolto 1.300 pazienti seguiti dai Centri Obesità del SSN, di cui fa parte anche il Centro Obesità del Policlinico di Milano, ai quali è stato chiesto come si sia modificato il proprio stile di vita (alimentazione e attività fisica) durante la pandemia.

I dati mostrano come le difficoltà emotive indotte dalla restrizioni dell’epidemia COVID abbiano influito sui comportamenti alimentari e di stile di vita delle persone con obesità. Circa il 50% ha avuto un aumento medio di 4 kg del peso corporeo raggiungendo valori superiori nelle persone che svolgevano attività lavorativa in smart working. Inoltre, nel 58% di questi pazienti si è avuta anche una importante riduzione dell’attività motoria.

Il Policlinico di Milano non ha mai lasciato soli i suoi pazienti e durante l’emergenza Covid 19 il team di specialisti ha attivato colloqui di counseling nutrizionale e di supporto  psicologico motivazionale tramite contatti telefonici. “L’iniziativa è stata ben accolta dai pazienti –  spiega Luisella Vigna, responsabile del Centro Obesità e Lavoro del Policlinico di Milano. – Questa attività ha consentito di garantire la necessaria continuità terapeutica, considerato l’importante rischio di assumere comportamenti alimentari scorretti su base emotiva, connessi in particolare all’isolamento ed alla immobilità forzata”.

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