Covid, le Regioni: “No chiusura palestre e parrucchieri”


Emergenza Covid, le richieste delle Regioni al Governo: “No chiusura palestre e parrucchieri, smart working al 70% e ipotesi consumo al tavolo dopo le 18”

Emergenza Covid, le richieste delle Regioni al Governo: “No chiusura palestre e parrucchieri, smart working al 70% e ipotesi consumo al tavolo dopo le 18”

“Non erano nelle proposte delle Regioni e non ci sono state prospettate dal governo misure di limitazione per parrucchieri e centri estetici, così come neppure per palestre e piscine”. Lo chiarisce il presidente della conferenza delle regioni Stefano Bonaccini, in una nota nella quale sintetizza le richieste delle regioni al governo nell’incontro di stamattina.

Per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, “a fronte di un lavoro molto positivo fatto negli ultimi due mesi, col potenziamento delle linee e delle corse, si tratta di riorganizzare laddove possibile i tempi dei servizi e delle città per alleggerire i numeri in alcuni orari di punta”, spiega Bonaccini.

“Per questo – aggiunge- abbiamo proposto al governo di estendere ovunque possibile il ricorso allo smart working, fino al 70%, a partire dalla pubblica amministrazione per i lavoratori non impegnati nella gestione delle emergenze”, dice Bonaccini. Così come riteniamo possibile e necessario, proprio per salvaguardare la scuola in presenza (soprattutto per le scuole d’infanzia, elementari e medie), incidere maggiormente sugli scaglioni di ingresso e uscita dalle scuole. Su questo punto specifico, come sulla possibilità di rafforzare negli istituti superiori (soprattutto per le ultime tre classi) la didattica integrata già sperimentata in questo mese, abbiamo chiesto al Governo un’indicazione puntuale nel dpcm. Questo perché non rientra nelle prerogative né dei sindaci né delle regioni organizzare i tempi e le modalità organizzative delle autonomie scolastiche“.

“Per quanto riguarda bar e ristorazione andrebbe confermata l’attuale previsione per la chiusura delle attività alle ore 24.00, specificando che la successiva apertura non può avvenire prima delle ore 5.00″, dice Bonaccini come riferisce la Dire (www.dire.it).

“Riteniamo si possa invece valutare una misura che consenta dopo le ore 18 il solo consumo al tavolo per contenere le situazioni di assembramento legate alle movida. Va inoltre realizzata – ha aggiunto – un’azione contestuale di contenimento gli assembramenti nei luoghi pubblici rafforzando fortemente i controlli, che non possono però essere affidati alla sola polizia locale. Sotto questo profilo può esser valutata anche una misura di sospensione per sagre, feste e fiere di paese”.

Oggi oltre 11mila contagi

I dati della diffusione di Sars-Cov-2 in Italia, oggi 18 ottobre. Rispetto a ieri si contano 780 casi in più: gli attualmente positivi sono 11.705. Aumentano i morti: le vittime registrate oggi sono 69 (ieri erano 47).

Le persone in terapia intensiva sono 750, di cui 110 in Lombardia, 99 nel Lazio e 78 in Campania.

tamponi effettuati sono 146.541 (quelli totali ammontano a 13.540.582).

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Azzolina: “La didattica resti in presenza”

“La scuola in presenza è fondamentale per tutti, dai più piccoli all’ultimo anno del secondo grado”. Questa, a quanto si apprende, la posizione ribadita dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina nel corso dell’incontro di stamani con le Regioni. In aggiunta, la ministra ha ricordato che per le scuole secondarie di secondo grado (superiori) una parte di didattica digitale “è già presente”.

Per quanto riguarda gli orari di ingresso e uscita scaglionati, invece, dovrebbe passare la linea del ministero dell’Istruzione: nessuna misura generalizzata, ma interventi mirati, territorio per territorio, e d’intesa con dirigenti scolastici e famiglie.

La ministra ha poi chiesto che per risolvere le criticità dei trasporti “non si guardi solo a scuola e università. La scuola ha già contribuito a decongestionare i trasporti. Ora si agisca anche su altri settori”.