Cannabis medica per il dolore: nuovi protocolli


Cannabis medica per trattare il dolore: nuovi protocolli internazionali per il suo utilizzo sviluppati da una task force di scienziati

Cannabis medica per trattare il dolore: nuovi protocolli internazionali per il suo utilizzo sviluppati da una task force di scienziati

Una task force internazionale di 20 professionisti sanitari ha sviluppato dei protocolli per l’utilizzo della cannabis medica per il trattamento del dolore neuropatico, infiammatorio, nociplastico e misto. “Ci sono dati limitati di studi randomizzati controllati per guidare i medici su come dosare e somministrare la cannabis medica”, ha evidenziato Arun Bhaskar, del Pain Management Center presso l’Imperial College Healthcare NHS Trust di Londra durante una presentazione virtuale alla PAINWeek.

“Questa lacuna di prove, unita alla realtà clinica che i pazienti ricevono cannabis medica per il dolore cronico, evidenzia la necessità di una guida di consenso di esperti su come dosare e somministrare in modo sicuro ed efficace la cannabis medica”.

La task force – che comprendeva professionisti sanitari con esperienza in oncologia, anestesia, gestione del dolore e psichiatria ha sviluppato un protocollo di routine.

A partire da una dose orale di 5 mg di un prodotto a predominanza CBD due volte al giorno titolando secondo necessità a 10 mg ogni 2 o 3 giorni fino a quando il paziente raggiunge l’obiettivo di trattamento, o 40 mg al giorno.

I medici sottolineano che se necessario si può aggiungere 2,5 mg di THC, titolando di 2,5 mg ogni 2-7 giorni fino a raggiungere una dose massima giornaliera di 40 mg di THC.

E’ stato sviluppato anche un protocollo conservativo, progettato per gli adulti fragili e anziani e quelli con comorbidità complesse, polifarmacia e/o disturbi di salute mentale, consistente in una dose di 5 mg per via orale di un prodotto a predominanza CBD una volta al giorno aumentando secondo necessità di 10 mg ogni 2 o 3 giorni fino a quando il paziente non raggiunge l’obiettivo di trattamento, o 40 mg al giorno. Anche in questo caso se necessario i medici suggeriscono l’aggiunta di 1 mg di THC e aumentando di 1 mg ogni 2-7 giorni fino a raggiungere una dose massima giornaliera di 40 mg di THC.

Un altro protocollo, rapido, è stato pensato per i pazienti con dolore grave o compromissione funzionale e/o che hanno già assunto cannabis medica, consistente in: un prodotto THC-CBD che contiene da 2,5 mg a 5 mg di ciascun cannabinoide a partire da dosi orali una o due volte al giorno, titolando da 2,5 mg a 5 mg di ciascun cannabinoide ogni 2 o 3 giorni fino a quando il paziente non raggiunge gli obiettivi del trattamento o una dose massima di THC di 40 mg al giorno.

Indipendentemente dal protocollo, la task force ha notato che se un paziente ha bisogno di più di 40 mg di THC al giorno per raggiungere gli obiettivi del trattamento, dovrebbe essere consultato un esperto.

“Potenziali interazioni farmacologiche dovrebbero essere considerate anche quando si co-somministrano anticoagulanti, immunoterapie e clobazam con cannabis medica”, ha detto Bhaskar, osservando che sono necessari studi randomizzati controllati con placebo per confermare la “validità e applicabilità” dei protocolli.