Un piano per salvare i castagni secolari del Poranceto


Ecco il progetto pensato per conservare il castagneto secolare del Poranceto a Camugnano, sull’Appennino bolognese

Un piano per salvare i castagni secolari del Poranceto

Salvare alberi vecchi e malandati. Come? Abbattendone di giovani e sani. Può sembrare un paradosso, ma è questo il progetto promosso per conservare il castagneto del Poranceto a Camugnano, nel Parco regionale dei Laghi di Suviana e Brasimone, sull’Appennino bolognese. L’intervento, a cura dell’Ente parchi Emilia orientale, è stato illustrato oggi in conferenza stampa: saranno interessati otto ettari di superficie forestale e il costo dei lavori, che andranno avanti fino a marzo, è di 70.000 euro finanziati dalla Regione Emilia-Romagna.

Il Poranceto “non è un bosco qualsiasi“, perchè si parla di “un luogo monumentale, solenne e fantastico al tempo stesso”, racconta David Bianco, responsabile dell’Area ambiente dell’Ente parchi. A cospetto di questo patrimonio, “da un lato noi vogliamo conservare ma dall’altro siamo costretti ad accendere la motosega“, continua Bianco: perchè “se non intervenissimo quel castagneto sarebbe condannato” e questo è un elemento “che va comunicato, perchè quando si accendono le motoseghe qualcuno giustamente si preoccupa”.

Il problema è che i giganteschi castagni più vecchi, piantati anche diversi secoli fa, soffrono la concorrenza dei ‘colleghi’ più giovani e selvatici. In più, si sono indeboliti per la mancanza delle tradizionali potature di alleggerimento. Problemi nati a partire dagli anni ’60, spiega l’Ente parchi, quando il boom economico favorì lo spopolamento dell’Appennino. Il risultato è che oggi i castagni secolari cadono uno ad uno, molti sono già morti in piedi e quando il vento tira forte si susseguono gli schianti. Da qui la decisione di eliminare molti degli alberi più giovani: un taglio non produttivo, sottolinea l’Ente parchi, che non comporterà vantaggi economici.

L’obiettivo è “salvaguardare un patrimonio unico per il nostro territorio”, dichiara il presidente dell’Ente, Sandro Ceccoli: “Non si tratta solo di donare nuova vita agli alberi ma anche di sviluppare attorno ad essi attività di carattere educativo, culturale, ambientale, musicale e scientifico in un’ottica di partecipazione di tutta la comunità”. L’Emilia-Romagna è una terra “ricca di parchi e aree protette ma fortunatamente anche di persone che se ne prendono cura e concretamente mettono in campo progetti che le valorizzino”, sottolinea l’assessore regionale alla Montagna, Barbara Lori. Anche guardando alla necessità di contrastare il cambiamento climatico, “la prima cosa che dobbiamo fare è prenderci cura dei luoghi di pregio già presenti che rappresentano- aggiunge Lori- una grande opportunità di conservazione ma possono dare anche anche uno straordinario contributo dal punto di vista culturale e paesaggistico”. Quelli interessati dall’intervento sul Poranceto “sono territori su cui è necessario investire perchè rappresentano elementi di qualità che caratterizzano il nostro Appennino e possono diventare poli di attrazione turistica”, afferma il consigliere delegato della Città metropolitana Massimo Gnudi.

E a proposito di turismo, spiega la Dire (www.dire.it), il sindaco di Camugnano, Marco Masinara, ne approfitta per lanciare (in video) la proposta di completare l’anello ciclo-pedonale attorno al lago di Brasimone, che oggi si può percorrere solo per due terzi per la presenza delle aree occupate da Enel ed Enea. Da questi due enti “in linea di massima c’è un parere favorevole. “Non conoscevo la proposta del sindaco ma mi sembra interessante”, commenta Gnudi. Infine, l’Ente parchi segnala la disponibilità di una nuova app con le informazioni utili per esplorare le aree di propria competenza.