A Castellammare apre il Museo Stabiae


Apre il Museo Stabiae: reperti inediti della “Beverly Hills” dell’antichità negli ambienti storici della Reggia di Quisisana a Castellammare

A Castellammare apre il Museo Stabiae

Affreschi, pavimenti in opus sectile, stucchi, sculture, terracotte, vasellame da mensa, oggetti in bronzo e in ferro. Prestigiosi reperti, alcuni mai esposti prima in Italia, sono l’attrazione principale del museo archeologico Stabiae, il nuovo sito inaugurato a Castellammare in provincia di Napoli e intitolato a Libero D’Orsi, il preside che negli anni Cinquanta intraprese la riscoperta delle villa Stabiane già parzialmente indagate in età borbonica.

“Il percorso espositivo offre la visita di una collezione che non si vedeva da anni e costituisce una nuova offerta turistica importante per la Campania”, ha detto il ministro per i Beni e le Attività Culturali Dario Franceschini in un messaggio inviato in occasione dell’inaugurazione del sito. Il museo Stabiae, spiega la Dire (www.dire.it), si trova negli ambienti storici della Reggia di Quisisana a cui è dedicata una parte dell’esposizione relativa alle ricerche archeologiche. Durante il percorso, che vuole offrire un quadro complessivo di Stabiae e dell’Ager stabianus dall’età arcaica fino all’eruzione del 79 dC, vengono presentate agli utenti testimonianze della vita quotidiana di quella che viene considerata la Beverly Hills dell’antichità. I reperti riconducono il visitatore direttamente nelle ville romane d’otium, le lussuose residenze estive e di risposo degli uomini d’affari, ma anche nelle ville rustiche, simili a moderne fattorie, tutte in posizione panoramica con vista mozzafiato sul golfo di Napoli. Dalla Villa di Carmiano, ad esempio, proviene un triclinio, sala da banchetto, le cui parete affrescate sono integralmente riproposte al centro del percorso. Da Villa Arianna arriva invece un carro in bronzo, esposto per la prima volta, spunto per conoscere gli ambienti rustici di un tempo e le antiche produzioni tipiche del territorio stabiese e vesuviano.

Gli allestimenti sono stati curati e promossi dal parco archeologico di Pompei con l’organizzazione di Electa anche con l’obiettivo di recuperare la fruibilità della Reggia di Quisisana, edificio che è ritenuto il più antico tra i siti reali borbonici. “Finalmente riusciamo a dare un utilizzo dignitoso a questo contenitore straordinario che restituiamo alla comunità, al territorio, alle città vicine”, ha detto Massimo Osanna, direttore generale dei Musei dello Stato, ricordando che il patrimonio esposto al nuovo museo di Stabiae “per troppo tempo era rimasto chiuso in delle casse per poi finire all’estero, senza essere mai fruito in Italia”. Lo step successivo sarà quello di integrare i percorsi di visita al museo archeologico di Stabiae con gli altri siti del territorio. L’idea da sviluppare è quella di un biglietto integrato per diversificare le possibilità di visita: “Pompei – ha sottolineato Osanna – è chiusa il lunedì, ma sono aperte le ville di Stabiae, la Reggia di Quisisana con questo nuovo museo e Oplontis. Il lunedì i visitatori che non possono andare a Pompei potranno vivere un’esperienza altrettanto imperdibile in questi luoghi belli ma spesso dimenticati”. Il museo è aperto tutti i giorni ad eccezione del martedì (dalle 9 alle 19 in estate e fino alle 17 in inverno). Il ticket d’ingresso costa 6 euro, 2 euro il ridotto. La Reggia è raggiungibile in auto oppure con i mezzi pubblici (circumvesuviana e bus), ma si pensa, di concerto con l’amministrazione comunale di Castellammare di Stabia, di istituire un servizio di navette per condurre i visitatori dalla stazione Eav al museo.