Epatite cronica B: selgantolimod efficace e sicuro


Epatite cronica B: selgantolimod efficace e sicuro nel trattamento dei pazienti virologicamente soppressi secondo uno studio di fase II

Epatite cronica B, efficacia e sicurezza di selgantolimod

Durante il congresso EASL 2020 sono stati presentati i risultati a 24 settimane di efficacia e sicurezza di selgantolimod nel trattamento di pazienti con epatite cronica B virologicamente soppressi. Lo studio di fase 2 ha evidenziato che tale farmaco somministrato una volta a settimana è sicuro e ben tollerato oltre a ridurre i livelli di antigene di superficie dell’epatite B (HBsAg).

Selgantolimob è un agonista del recettore toll like 8 (TLR-8); questi ultimi sono recettori fondamentali nel riconoscimento del pattern molecolare dei patogeni e nella risposta precoce all’ospite, oltre a collegare la risposta innata a quella adattativa.

Selgantolimod (SLGN) è in grado di indurre immunità intraepatica verso l’HBV attraverso l’attivazione delle cellule mieloidi intraepatiche e l’inibizione delle cellule immunosoppressive nel fegato. Tutto ciò porta alla migrazione, attivazione e proliferazione di molte cellule protettive (B-cells, CD8+, NK etc).
Già i dati preclinici supportavano l’uso di SLGN nel trattamento dell’HBV.

Lo studio di fase 2 presentato ad EASL quest’anno aveva come obiettivo la valutazione dell’efficacia e della sicurezza del farmaco in pazienti con HBV cronica soppressi a livello virologico.
I pazienti hanno assunto il farmaco una volta a settimana per 24 settimane seguito da OAV (terapia antivirale orale) da solo per altre 24 settimane. Lo studio ha previsto tre gruppi di trattamento: placebo + OAV; SLGN 1,5 mg+OAV; SLGN 3 mg+OAV per 24 settimane e poi altre 24 settimane di sola OAV (in tutti i gruppi) ma l’analisi presentata ad EASL ha mostrato i dati dell’endpoint primario delle 24 settimane.

L’endpoint primario era rappresentato dal raggiungimento alla settimana 24 di una proporzione di pazienti con declino dell’HBsAg superiore a 1.0log10 IU/mL oltre alla sicurezza e tollerabilità.
Gli endpoint secondari erano la proporzione di pazienti con perdita di HBsAg ed HBeAg alle settimane 12, 24 e 48 e la proporzione di pazienti con riattivazione virale dell’HBV.

La maggior parte dei pazienti, nelle tre coorti, erano maschi e avevano HBsAg mediamente di 3 log 10  IU/mL, nessun paziente era in fibrosi o cirrosi.
Il farmaco è stato ben tollerato e solo 4 pazienti hanno mostrato effetti avversi gravi, 3 con la dose più bassa e uno con quella più alta e solo in un caso è stato necessario interrompere il trattamento.

Gli eventi avversi erano per lo più lievi o moderati e quelli più frequenti collegati al trattamento erano nausea e vomito si sono manifestati comunque in maniera sporadica e sono scomparsi rapidamente.
Per quanto riguarda l’antigene, nei pazienti trattati con selgantolimod è stata osservata una diminuzione dell’HBsAg dal basale alle 24 ore fino alle 48 ore e solo nei pazienti trattati con SLGN è stato visto un declino superiore a 0.1 log 10.

Nessuno dei pazienti nel gruppo placebo ha raggiunto la perdita dell’HBsAg o dell’HBeAg durante lo studio mentre il 5% dei pazienti trattati con SLGN ha raggiunto la perdita dell’HBsAg e il 16% sempre dei trattati ha avuto perdita dell’HBeAg mentre nessun paziente ha avuto riattivazione dell’HBV.
E’ stato osservato un aumento dell’IFN gamma in misura dose-dipendente già dalla prima somministrazione di selgantolimod ma non è stata osservata tachifilassi; in parallelo, è stato osservato diminuzione dei linfociti CD3+.

In conclusione, selgantolimod somministrato fino al dosaggio di 3 mg una volta a settimana è risultato sicuro e ben tollerato con pochi e comuni eventi avversi come nausea e vomito nella maggior parte dei casi lievi o moderati.

Nei pazienti con epatite B cronica soppressa, il trattamento della durata di 24 settimane riesce a far raggiungere una modesta diminuzione dei livelli dell’HBsAg rispetto al basale. È stata anche osservata una risposta citochinica dose dipendente.

E’ stato pianificato uno studio di combinazione con selgantolimod che va a coniugare target antivirale ed immune.

Riferimenti

Gane E. et al., Efficacy and Safety of 24 Weeks Treatment with Oral TLR8 Agonist, Selgantolimod, in Virally-Suppressed Adult Patients with Chronic Hepatitis B: A Phase 2 Study. EASL 2020 24-27 agosto.