Referendum taglio parlamentari: il Sì oltre il 60%


Primi exit poll sul referendum per il taglio dei parlamentari: vince il Sì con oltre il 60%, nella giornata di ieri affluenza al 40%

Primi exit poll sul referendum per il taglio dei parlamentari: vince il Sì con oltre il 60%, nella giornata di ieri affluenza al 40%

In base ai primi exit poll il Sì vince al referendum sul taglio dei parlamentari con oltre il 60%. La forchetta non lascia spazio a dubbi: il fronte del Sì è tra il 60%-64% mentre il No si ferma al 36%-40%.

L’affluenza alle urne per votare al referendum costituzionale sfiora, per ora, il 40%. I dati riportati dal Viminale segnano che alle 23 di domenica 20 si sono recati a votare il 39,37% degli aventi diritto. Valle d’Aosta, Veneto e Trentino Alto Adige sono le tre regioni in cui si supera il 50% (nelle prime due si vota anche per le Regionali).

L’idea dei 5 Stelle: “Il seggio è superato meglio il ‘televoto’ digitale”

Intanto, incassata la vittoria al referendum sul taglio dei parlamentari, cavallo di battaglia dei grillini, dal M5s parte l’idea di mandare in soffitta il voto così come conosciuto da generazioni per passare a quello digitale, da esprimere a distanza utilizzando il proprio pc o il proprio smartphone. Ad inoltrarsi su questo tema, spiega la Dire (www.dire.it), è Marco Piazza, vicepresidente del Consiglio comunale di Bologna e referente della funzione Sharing di Rousseau.

“Andare a votare con una matita copiativa, su un pezzo di carta, in un box di legno, dentro una scatola di cartone, nella stanza di una scuola appositamente stravolta per l’occasione… ogni volta mi sembra sembra più fuori dal tempo. Senza contare l’esercito di scrutatori, segretari e presidenti mobilitato“, scrive il grillino su Facebook. “Quest’anno la sensazione è ancora più marcata- continua Piazza- dopo l’impennata nell’utilizzo delle tecnologie digitali in ogni campo della nostra vita. Chiudere di nuovo le scuole, trasformarle in seggio dopo tutte le precauzioni e le sanificazioni fatte (nella scuola di mio figlio piccolo mi facevano persino mettere i copriscarpe), distribuire 15,1 milioni di mascherine e 315.000 litri di gel igienizzante… Sembra anacronistico solo a me?“.

Così come risulta “sempre più indigesto” spendere ogni volta centinaia di milioni di euro, aggiunge il pentastellato, perchè con la stessa cifra “potremmo offrire un lettore di impronte digitali da collegare al Pc agli elettori che già non lo avessero integrato nel loro smartphone e mettere in piedi un sistema di voto digitale. Risolvendo in un colpo solo anche il problema di voto dei fuori sede, dei lavoratori all’estero, delle persone impossibilitate a votare per altri impedimenti anche fisici”. In aggiunta a questo sistema digitale, “potremmo comunque aprire qualche seggio (a Bologna ne basterebbero circa sei, uno in ogni sede di quartiere)- propone Piazza- per chi non ha dimestichezza con le tecnologie digitali e avremmo ricompreso tutti e coperto ogni esigenza, assicurando a tutto il sacrosanto e importantissimo diritto al voto (anzi potenziandolo rispetto ad ora)”.

In altre parole: “Potremmo votare (esercizio praticamente annuale in Italia) senza stravolgere il paese e senza spendere cifre assurde assicurando la possibilità davvero a tutti”, sottolinea il grillino bolognese.