Oltre Tevere: fino al 4 ottobre in cammino alla scoperta del fiume


Oltre Tevere: fino al 4 ottobre viaggio alla scoperta del fiume che bagna la Città Eterna. 400 km di percorso a piedi, attraverso 4 regioni e 56 comuni

Oltre Tevere: fino al 4 ottobre in cammino alla scoperta del fiume

Oltre 400 km di percorso a piedi, attraverso 4 regioni e 56 comuni d’Italia, per scoprire e raccontare alcuni dei luoghi più suggestivi dell’intera penisola, e mappare un cammino ancora inedito lungo il Tevere. È Oltre Tevere, un progetto a cura di Sarah Carlet e Arianna Catania che a partire da oggi coinvolgerà sei fotografi professionisti -Pietro Vertamy, Ilaria Di Biagio, Claudia Gori, Marco Zorzanello, Giuseppe Chiantera e Claudia Borgia- e il documentarista e sociologo Marco Saverio Loperfido, in un cammino lungo un mese per realizzare un’indagine visuale collettiva dei territori lambiti dal fiume sovrano della città eterna.

Dal Monte Fumaiolo -punto di partenza lo scorso 5 settembre- nell’estremo sud della Romagna vicino alla cui vetta a 1268 m s.l.m si trova la sorgente del “fiume sacro ai destini di Roma”, fino agli argini dell’Idroscalo di Ostia, e a Roma, dove il cammino si concluderà il 4 ottobre con un evento sul barcone Marevivo in occasione del Tevere Day, passando per Balze, Pieve Santo Stefano, Sansepolcro (AR) Città di Castello (PG), Marsciano, Todi, Baschi, Alviano, la riserva naturale Nazzano Tevere-Farfa, le bellezze paesaggistiche dei laghi di Montedoglio e Corbara, l’Oasi naturalistica di Alviano solo per citare alcune tappe, Oltre Tevere sarà un’esperienza di viaggio da vivere con ritmi nuovi, nel rispetto di ambiente e del paesaggio, in cui il cammino è lo strumento privilegiato di comprensione del territorio, per creare momenti d’incontro e scambio con le comunità locali, e attivare una catena di buone pratiche con effetti positivi “contagiati e contagianti”.

All’insegna della lentezza come valore, animati dallo spirito per la tutela ambientale e di indagine sul paesaggio, il gruppo sarà coadiuvato da Pietro Vertamy che guiderà chiunque vorrà unirsi al cammino -fotografi, artisti o viaggiatori- forte dell’esperienza di chi da anni percorre lunghe distanze a piedi. Scegliendo la pratica del Foot Transect – Vertamamy ha infatti girato l’Italia e l’Europa con il noto collettivo Around the Walk, fondato con Ilaria Di Biagio: un vero e proprio laboratorio errante di progetti artistici e culturali che unisce le diverse forme d’arte – dalla fotografia all’illustrazione, dalla scrittura alla musica fino alle arti performative- con la creazione di itinerari ex novo da percorrere esclusivamente a piedi.

Autori e artisti coinvolti restituiranno, ognuno dal proprio personale punto di vista, uno sguardo sui luoghi più suggestivi incontrati nel viaggio attraverso una documentazione fotografica d’autore consultabile sul canale Instagram e successivamente sul sito di Oltre Tevere.

Sulla scia del loro cammino, attualmente tracciato soltanto in via ipotetica, sarà realizzata una mappatura georeferenziata, che verrà resa disponibile online sul sito oltretevere.it, su sito dell’ Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino Centrale e su ammappalitalia.it, partner del progetto, in modo da rendere fruibile il percorso.

Il cammino di Oltre Tevere, spiega la Dire Giovani (www.diregiovani.it), s’inserisce all’interno in un più ampio progetto rivolto a creare una piattaforma stabile per la rivitalizzare del Tevere come destinazione e risorsa pubblica, dove natura e cultura dialogano. Un obiettivo avviato già decenni fa dalla curatrice newyorkese Kristin Jones, con la fondazione di Tevereterno onlus, immaginando e realizzando una programmazione culturale sul fiume Tevere, con iniziative come Piazza Tevere, inaugurata nel 2005 con il monumentale fregio She Wolves, e in tempi più recenti con il noto murale Triumph & Laments di William Kentridge.

In quest’ottica il cammino di Oltre Tevere è un prezioso strumento non solo di riscoperta del più antico modo di viaggiare ridotto alla sua essenza, ecologico ed ecosostenibile, ma anche un mezzo di valorizzazione di quell’Italia “minore”, lontana dal turismo di massa.