Una App monitora l’asma attraverso la tosse notturna


La misurazione della tosse notturna attraverso l’app di uno smartphone potrebbe indicare che l’asma è in peggioramento secondo uno studio svizzero

La misurazione della tosse notturna attraverso l'app di uno smartphone potrebbe indicare che l’asma è in peggioramento secondo uno studio svizzero

Uno studio svizzero coordinato dal dr. Frank Rassouli dell’Ospedale Cantonale di S. Gallo ha dimostrato che la tosse notturna, misurata mediante app di uno smartphone, potrebbe indicare che l’asma è in peggioramento.

Lo studio, presentato in occasione del congresso ERS, che quest’anno tiene i suoi lavori in modalità virtuale, è il primo nel suo genere a suggerire che la misurazione degli accessi di tosse notturna è un segno di deterioramento della condizione asmatica e potrebbe rappresentare, secondo gli autori, una nuova modalità di monitoraggio dell’asma e di ausilio all’aggiustamento della terapia per mantenere i sintomi sotto controllo.

Obiettivi e disegno
“Il focus attuale del nostro gruppo di ricerca – ha spiegato il dr. Rassouli nella prima delle due conferenze stampa ERS, tenutasi alla fine di agosto – consiste nell’impiegare la tecnologia e soluzioni semplici per migliorare la gestione delle malattie polmonari croniche come l’asma e la Bpco. Gli smartphone hanno enormi potenzialità nel monitorare sintomi diversi e intercettare precocemente dei segni di cambiamento di alcuni parametri. Per questi motivi abbiamo lavorato in collaborazione con il Politecnico Federale di Zurigo per sviluppare una app che fosse in grado di misurare gli accessi di tosse”.

Lo studio ha coinvolto 94 pazienti asmatici, trattati in due centri di riferimento dislocati sul territorio elvetico (l’Ospedale Cantonale di San Gallo e un centro medico convenzionato a Zurigo.

Questi sono stati sottoposti a valutazione medica mediante visita all’inizio e alla fine dello studio (impiego di farmaci antiasmatici, informazioni sulla presenza di dispnea e sull’impatto dell’asma sulla qualità di vita giornaliera riferito dai pazienti stessi.

Il protocollo prevedeva che i pazienti dormissero per 29 giorni con uno smartphone accanto, corredato di app in grado di misurare il rumore generato dagli accessi di tosse notturna. La stessa app consentiva ai pazienti di riportare, a mò di diario digitale, la sintomatologia notturna che avevano vissuto.

Risultati principali
Lo studio ha mostrato che l’entità degli accessi di tosse notturna variava molto da un paziente all’altro, ma è stato anche in grado di stabilire l’esistenza di una forte correlazione tra un incremento degli accessi di tosse notturna nel corso di una settimana e il successivo peggioramento della sintomatologia asmatica.

Nello specifico, è stato osservato che un incremento di 100 accessi di tosse settimanali si associava ad una riduzione di 0,56 punti del punteggio riportato al test di controllo dell’asma (ACT) nella settimana di osservazione (-0,25 punti la settimana successiva; p=0,024).

Implicazioni dello studio
Nel commentare i risultati, il dr. Rassouli ha sottolineato che “i risultati suggeriscono come sia possibile misurare facilmente con una app da telefonino gli accessi di tosse notturna e come l’incremento della tosse notturna rappresenti un indicatore del peggioramento dell’asma”.

“Il monitoraggio dell’asma – aggiunge – è davvero importante in quanto se siamo in grado di intercettarne i primi segni di deterioramento, allora possiamo ottimizzare la terapia di conseguenza per prevenire gli attacchi asmatici”.

In conferenza stampa, il dr. Rassouli ha annunciato che il suo gruppo di ricerca ha ora in programma l’utilizzo della stessa tecnologia digitale per monitorare il peggioramento della Bpco in pazienti affetti da questa malattia.

Intervenuto per un commento, il prof. Thierry Troosters, presidente in carica di ERS e professore di Scienze della Riabilitazione presso l’Università di Lovanio in Belgio, ha evidenziato i pregi dello studio, sottolineando come l’asma non possa essere guarita ma ben controllata con le terapie disponibili e come l’asma non controllato possa impattare negativamente con le attività scolastiche o lavorative, portando ad attacchi severi.

“Questo studio – spiega Troosters – offre una nuova possibilità di monitoraggio dell’asma  (evitandone il peggioramento) potenzialmente in grado di raggiungere la maggior parte dei pazienti asmatici, in ragione dell’accessibilità della tecnologia basata sulle app e sugli smartphone. Questa app potrebbe anche facilitare la conservazione di set di dati utili per studiare in modo più approfondito la tosse notturna associata all’asma e ad altre condizioni respiratorie”.

“Questo mix indovinato – conclude Troosters – che sposa un hardware di facile utilizzo e alla portata di tutti (smartphone) con l’intelligenza artificiale in grado di lavorare con dati “sonori”, sarà senz’altro un ulteriore ausilio per i medici curanti per valutare le condizioni cliniche dei loro pazienti asmatici nella vita reale, piuttosto che limitatamente alle visite in ambulatorio”. La strada per i biomarker digitali nell’asma è aperta.

Riferimenti

Abstract no: OA4569, “Smartphone-based cough detection predicts asthma control – description of a novel, scalable digital biomarker”, by Frank Rassouli et al; Presented in session, “Chronic cough: only symptom or disease?” at 14:30 hrs CEST, Tuesday 8 September 2020. https://k4.ersnet.org/prod/v2/Front/Program/Session?e=259&session=12602