I Pianoterra raccontano l’indie pop fatto in garage


L’indie pop fatto in garage dei Pianoterra: la band di Salerno nata nel 2017 si è raccontata a distanza alla Dire Giovani

L’indie pop fatto in garage dei Pianoterra: la band di Salerno nata nel 2017 si è raccontata a distanza alla Dire Giovani

Indie pop fatto in garage. Si può sintetizzare così la musica dei Pianoterra. La band, nata a Salerno nel 2017 e composta da Lorenzo Annarumma, Luigi Pelosio, Emanuele Noschese e Mario De Sio, è su tutte le piattaforme con i loro singoli di debutto “Eh?!” e “Semplice”. I due brani sono le prime anticipazioni dei pezzi a cui i ragazzi hanno lavorato proprio nel loro garage. E dal loro studio di registrazione self-made hanno raccontato alla Dire Giovani (www.diregiovani.it) i singoli e molto altro.

L’INTERVISTA ↓

La storia dei Pianoterra

Lorenzo, Luigi ed Emanuele approcciano la musica inedita già dal 2012, quando la loro passione in comune li spinge a formare, insieme ad un altro membro, la prima band, gli Ampersound, con la quale iniziano ad avere le prime esperienze live, suonando per la prima volta nel liceo da dove tutti e quattro venivano.

Successivamente all’abbandono del quarto componente viene introdotto alla band Mario, amico stretto di Emanuele e chitarrista, da diversi anni, anche lui infatti aveva militato in diversi gruppi i quali però suonavano principalmente cover.

Con l’arrivo del nuovo chitarrista i quattro decidono così di cambiare le carte in tavola iniziando a scrivere musica in italiano, su consiglio del loro attuale produttore, e pubblicando, con ancora il vecchio nome della band, il loro primo brano, “Niente di Noi”, completamente autoprodotto e dal video girato interamente nel soggiorno di casa di Lorenzo.

Nel 2019 partecipano alle selezioni di diversi talent, come X-Factor o Amici e alla fine dello stesso anno decidono di cambiare nome, essendo Ampersound troppo legato ad uno stile e soprattutto un linguaggio che oramai non li rappresenta più.

Si arriva quindi al 2020: gruppo, nell’odierna formazione e con l’attuale nome, Pianoterra, pubblica i primi pezzi. Curiosità: il nome Pianoterra l’ha suggerito un ascensore, come i ragazzi raccontano nell’intervista.