Fibrosi cistica: caldo aumenta rischio alcalosi metabolica


Fibrosi cistica, la prolungata esposizione al caldo aumenta il rischio di alcalosi metabolica secondo uno studio pubblicato su the Annals of Internal Medicine

Fibrosi cistica, la prolungata esposizione al caldo aumenta il rischio di alcalosi metabolica secondo uno studio pubblicato su the Annals of Internal Medicine

Nei pazienti con fibrosi cistica, l’esposizione prolungata al calore potrebbe portare ad alcalosi metabolica da deficit di cloro come risultato della perdita di elettroliti con la traspirazione. Ciò è quanto sembra suggerire un case report pubblicato su the Annals of Internal Medicine.

Questo tipo di alcalosi, spiegano nell’introduzione al lavoro gli autori dello studio, ha una causa ovvia, ma le cose potrebbero risultare più complicate nei pazienti con fibrosi cistica (FC) che presentano concentrazioni elevate di cloro nel sudore.

A questo proposito, sono stati illustrati i dati relativi ad un raro caso di alcalosi metabolica, occorso in un individuo di 32 anni con FC che presentava stanchezza generalizzata e tendenza a “lasciarsi andare” per alcuni giorni.

Sottoposto ad esame clinico, il paziente era severamente ipoteso, con calo ponderale riferito e riduzione del turgore della pelle.

I test di laboratorio hanno documentato la presenza di un quadro di alcalosi metabolica severa: CO2= 50 mmol/l; cloro= 70 mmol/l; sodio= 126 mmol/l; potassio, 2,1 mmol/l; magnesio= 0,78 mmol/l; azoto ureico= 6,43 mmol/l e creatinina= 61,88 μmol/l (0,7 mg/dl).

Un test spot delle urine ha mostrato, invece, livelli di sodio pari a 10 mmol/l, di cloro <10 mmol/l e di potassio pari a  26 mmol/l.

Il paziente non riferiva nausea, vomito o diarrea, né aveva mai assunto diuretici.

Dall’anamnesi è emerso che aveva iniziato a dipingere e che si era reso conto che tale attività, svolta sotto i caldi raggi del sole estivo, lo stava uccidendo.

Sia la sintomatologia che le anomalie metaboliche si sono risolte con la somministrazione endovena di soluzione fisiologica, dopo di che è stato dimesso.

In conclusione, alla luce di quanto osservato, i pazienti con FC possono andare incontro a perdite copiose di cloruro di sodio che possono portare a contrazione del volume extracellulare e produrre alcalosi metabolica.

Inoltre, la contrazione di volume extracellulare determina iperaldosteronismo secondario, che porta a ipokaliemia da perdita di potassio sia nel sudore che nelle urine.

“I risultati relativi a questo paziente – concludono i ricercatori – mostrano come la traspirazione possa rappresentare una causa importante di perdita di elettroliti che, in alcuni casi, può portare ad alcalosi metabolica da deficit di cloro i pazienti affetti da FC”.