Michelangelo Vood online con il singolo “Atollo”


“Atollo” è il singolo estratto dal nuovo Ep “Rio Nero” di Michelangelo Vood: l’album ha segnato il debutto dell’artista di stanza a Milano

Atollo è il singolo estratto dal nuovo Ep di Michelangelo Vood

Classe 1991, Michelangelo Paolino, in arte Michelangelo Vood, ha esordito alla fine di giugno con il suo Ep Rio nero. Lucano, come suggerisce chiaramente il titolo del lavoro, l’artista vive a Milano dal 2019. Proprio nella metropoli lombarda ha scritto e pubblicato il primo singolo autoprodotto Ruggine. Il pezzo ha girato molto nella scena milanese e Angelica, cantautrice ed ex leader dei Santa Margaret, lo ha voluto come opening act dei suoi concerti. Van Gogh, il secondo singolo, ha ottenuto la copertina di Nuovo Indie su Spotify, poi a settembre 2019 ha vinto il concorso per autori “Genova per voi”, indetto da Universal Music Publishing.

Paris è invece il terzo brano che ha anticipato Rio nero. Da qualche giorno è online il videoclip di Atollo, il singolo estratto dal primo Ep.

La riflessione sull’amore e la vita del brano si completa nelle immagini di un’estate italiana lontana nel tempo e nella memoria. Gesti quotidiani che scandiscono immagini e luoghi che ritornano.

Nel video diretto da Luca Murru e Piersilvio Bisogno, il protagonista riannoda alcuni momenti della sua infanzia e ne ripercorre i luoghi accompagnato da una proiezione di sé stesso bambino. Anche quando spontaneità e ingenuità (elementi tipici dell’infanzia) sono soffocate dalle vicende più complicate della nostra vita (che ci “prende a pugni nella notte nera”) che ci portano a mettere barriere intorno al nostro io più profondo, basta poco per ricordarci chi siamo veramente.

L’Ep Rio nero, fuori dal 23 giugno per Mango LDD e distribuito da The Orchard, è un concentrato di sentimenti a contrasto, sintetizzati in sei tracce intense e introspettive.

Il titolo gioca con un duplice significato: da un lato rimanda a Rionero, cittadina lucana dova l’artista è nato. Dall’altro richiama l’etimologia del nome, dal latino “fiume nero”; e le sei tracce sono proprio questo, un fiume in piena di sensazioni travolgenti, un narrazione intima dove l’artista si presenta mettendosi a nudo, raccontando il suo ideale di musica come catarsi collettiva. La scrittura, spiega la Dire Giovani (www.diregiovani.it), si concentra molto sui ricordi dell’infanzia di Vood. Fotografa luoghi, emozioni, scene che lo hanno colpito. Le distilla in parole e musica. C’è molto dell’artista e dalla sua storia in queste sei tracce, il suo rapporto con la natura, i valori che si porta dietro, il rapporto con una città così diversa da quella in cui è cresciuto e come questo cambiamento urbano ha fatto da motore per riprendere a scrivere. Malinconia, natura, raffinatezza e poesia, sono gli elementi chiave del progetto.  Il sound spazia dal brit pop all’elettronica, amalgamato ai più classici riferimenti cantautorali italiani.