Convulsioni febbrili dopo il vaccino: nessuna conseguenza per i bimbi


Convulsioni febbrili post-vaccinazioni: nessuna conseguenza sullo sviluppo cognitivo e del comportamento secondo uno studio pubblicato su “Neurology”

Convulsioni febbrili post-vaccinazioni: nessuna conseguenza sullo sviluppo cognitivo e del comportamento secondo uno studio pubblicato su "Neurology"

Una notizia che porterà un po’ di serenità a molti genitori. Uno studio pubblicato su “Neurology” dimostra che bambini che hanno avuto una crisi epilettica febbrile subito dopo essere stati vaccinati non hanno mostrato alcuna differenza nello sviluppo o nel comportamento rispetto ad altri bambini.

In particolare, nessuna differenza significativa nella funzione cognitiva è stata osservata nel follow-up tra i bambini che hanno avuto convulsioni febbrili dopo una vaccinazione, in bambini che hanno avuto crisi febbrili da un’altra causa e in bambini senza storia di crisi epilettiche, riportano gli autori, coordinati da Lucy Deng, dell’Università di Sydney (Australia).

«I genitori sono preoccupati per gli effetti a lungo termine sui bambini quando questi hanno una crisi epilettica» scrivono Deng e coautori. «Quando si verifica una crisi febbrile dopo una vaccinazione, i genitori si interrogano naturalmente su come ciò possa avere un impatto sullo sviluppo del loro bambino».

«Fino ad ora, non c’è stato uno studio che ha valutato  prospetticamente gli esiti dello sviluppo e comportamentale dei bambini che hanno avuto una convulsione febbrile post-vaccinazione» spiegano Deng e colleghi. «Avere queste informazioni è importante nel consigliare ai genitori i vaccini successivi di cui il loro bambino ha probabilmente bisogno».

I risultati si aggiungono alla «letteratura sostanziosa e crescente sul fatto che i vaccini non causano scarso neurosviluppo e possono essere utilizzati da pediatri, neurologi infantili ed epilettologi per placare le paure dei genitori» osservano Charuta Joshi, dell’Università del Colorado ad Aurora, e Liu Lin Thio, della Washington University di St. Louis, in un editoriale di commento.

«I genitori valutano il medico del loro bambino come la loro fonte più affidabile di informazioni sulla sicurezza dei vaccini» continuano Joshi e Thio.  «Questo studio dovrebbe essere ricordato dagli operatori sanitari quando si discute di sicurezza dei vaccini con i genitori».

Nessuna differenza rispetto ai controlli
Nella loro analisi, Deng e coautori hanno confrontato tre gruppi di bambini reclutati da ospedali pediatrici australiani da maggio 2013 ad aprile 2016: 62 bambini che avevano avuto convulsioni febbrili entro 2 settimane dalla vaccinazione, 70 bambini con crisi epilettiche per un’altra causa e 90 bambini senza storia di crisi epilettiche. I bambini che avevano avuto crisi febbrili avevano un’età pari o inferiore a 30 mesi quando si sono verificate le convulsioni.

La maggior parte delle convulsioni febbrili dopo la vaccinazione si sono verificate dopo il vaccino MPR (morbillo, parotite, rosolia). I bambini con convulsioni febbrili post-vaccino erano più giovani al momento della prima crisi febbrile e avevano maggiori probabilità di avere avuto una crisi febbrile complessa rispetto ai bambini che avevano altre crisi epilettiche.

Nello studio sono stati esclusi i bambini con ritardo di sviluppo preesistente, condizioni mediche o genetiche che potevano influenzare la cognizione, la patologia intracranica, l’ipoacusia o la riduzione visiva. I ricercatori hanno somministrato le Bayley Scales of Infant and Toddler Development, terza edizione (Bayley I-III) ai bambini dei gruppi con convulsione 12-24 mesi dopo la loro crisi febbrile iniziale, e ai controlli quando avevano 12-42 mesi.

L’outcome primario era il punteggio cognitivo Bayley-III. I ricercatori hanno anche valutato le competenze pre-accademiche con i test di realizzazione Woodcock-Johnson, terza edizione, e hanno ottenuto dati sul comportamento e sul funzionamento esecutivo dai questionari dei genitori.

Non c’era alcuna differenza significativa sul risultato primario e nessuna differenza significativa su altre scale Bayley-III di funzionamento motorio, linguistico, socio-emotivo o generale tra i gruppi. Non è emersa tra i gruppi nessuna differenza significativa nelle competenze pre-accademiche, nella funzione esecutiva o nei problemi emotivi o comportamentali.

«Avere una convulsione febbrile dopo una vaccinazione non aumenta il rischio di problemi di sviluppo o comportamentali da parte di un bambino» dichiarano Deng e colleghi. «Si tratta di dati rassicuranti che speriamo forniscano fiducia sia ai genitori che ai fornitori per continuare la vaccinazione dei bambini che hanno convulsioni febbrili dopo una vaccinazione».

La ricerca aveva diverse limitazioni: ha mancato l’obiettivo di reclutare 100 partecipanti in ogni gruppo e, inoltre, «sarebbe importante che i risultati del nostro studio fossero replicati con una coorte più ampia» scrive il team di Deng. Infine, lo studio ha esaminato lo sviluppo e il comportamento solo nei primi anni del bambino; è possibile che un danno cognitivo associato a convulsioni febbrili possa non apparire più tardivamente.