Consumatori: nuove regole per il ricorso collettivo


Nuove norme per il ricorso collettivo dei consumatori europei: potranno unire le forze per i casi nazionali e internazionali di danno collettivo

Nuove norme per il ricorso collettivo dei consumatori europei: potranno unire le forze per i casi nazionali e internazionali di danno collettivo

Le nuove regole sul ricorso collettivo consentiranno ai consumatori europei di unire le forze per i casi nazionali e internazionali di danno collettivo

Le nuove norme garantiranno anche protezione da azioni legali abusive attraverso il principio “chi perde paga”.

Con la crescente globalizzazione e digitalizzazione aumenta il rischio che i consumatori vengano danneggiati da pratiche illegali. Al momento, i consumatori possono unirsi per lottare per i propri diritti in alcuni stati membri dell’UE, ma è praticamente impossibile portare avanti un’azione collettiva nei casi che interessano più di un paese.

Con le nuove norme i consumatori di tutti gli stati membri avranno il diritto di unirsi per i casi di danno collettivo. Le regole prevedono anche garanzie per prevenire l’abuso della procedura.

A fine giugno i negoziatori del Parlamento e del Consiglio hanno raggiunto un accordo, che la Commissione giuridica ha appoggiato il 7 luglio. Il Parlamento dovrebbe votare sulle norme entro la fine dell’anno.

Come funzionerà?

Enti qualificati, designati dagli stati membri dell’UE, potranno rappresentare gruppi di consumatori nei casi collettivi.

Sarà possibile portare avanti il ricorso collettivo in tutti i paesi dell’UE. Per questo motivo occorre almeno un meccanismo d’azione rappresentativo in ogni stato membro, che consenta alle organizzazioni di rappresentare i cittadini, con il potere di richiedere sanzioni e risarcire i danni causati.

Le nuove norme stabiliranno i criteri di ammissibilità dei casi ad azioni rappresentative transfrontaliere. Per quanto riguarda i procedimenti nazionali, i criteri di ammissibilità sono stabiliti dal diritto nazionale.

La parte sconfitta dovrà pagare le spese del procedimento, secondo il principio “chi perde paga”, che mira a proteggere le imprese da azioni legali infondate.

Oltre al diritto generale dei consumatori, l’azione collettiva sarebbe consentita nei casi di violazioni da parte di operatori in vari settori, come protezione dei dati, servizi finanziari, viaggi, turismo, energia, telecomunicazioni, ambiente, salute, diritti dei passeggeri del trasporto aereo e ferroviario.

La Commissione europea dovrebbe prendere in considerazione la creazione di un Mediatore europeo per i ricorsi collettivi, per affrontare le azioni collettive transfrontaliere a livello dell’UE.

Prossime tappe

Non appena l’accordo sarà formalmente approvato da Parlamento e Consiglio, i paesi dell’UE avranno due anni per trasporre la direttiva nella legislazione nazionale e altri sei mesi per applicarne le disposizioni.