Tenco: Amoreamaro di Maria Mazzotta in finale


L’album “Amoreamaro” di Maria Mazzotta tra i dischi più belli dell’anno per la giuria delle Targhe Tenco: è tra i finalisti per la targa “Miglior Interprete”

L'album "Amoreamaro" di Maria Mazzotta tra i dischi più belli dell'anno per la giuria delle Targhe Tenco: è tra i finalisti per la targa "Miglior Interprete"

“Amoreamaro”, il nuovo album di Maria Mazzotta, è tra i dischi finalisti delle Targhe Tenco, il maggiore riconoscimento musicale italiano, nella sezione “Interpreti”.
È, inoltre, da quattro mesi consecutivi nelle classifiche internazionali di genere – attualmente al nono posto nella World Music Charts Europe (www.wmce.de/index.html) e al diciannovesimo nella Transglobal World Music Chart (www.transglobalwmc.com/charts/june-2020-chart/). Il lavoro della Mazzotta è da qualche giorno uscito anche nella versione in vinile, accompagnato dalla pubblicazione di un nuovo video live: quello di “Vorrei volare / Ballata della presa di coscienza”, brano d’apertura dell’album, registrato nel dicembre scorso durante il concerto della Mazzotta, con Bruno Galeone alla fisarmonica, ai Cantieri Teatrali Koreja di Lecce.
“Amoreamaro” è una intensa e appassionata riflessione, da un punto di vista femminile, sui vari volti dell’amore: da quello grande, disperato e tenerissimo a quello malato, possessivo e abusato. Dieci brani in tutto, di cui due inediti, per un disco – presentato in anteprima alla Fira Mediterrania de Manresa (Spagna) nell’ottobre scorso – che attraversa senza timore tutte le emozioni che l’amore può suscitare, trovando nel canto, come da tradizione popolare, la catarsi, la consolazione, la forza e la “cura“. Si va dagli stornelli ai brani di tradizione riarrangiati ed arricchiti con nuove sonorità e parole, sino alle pietre miliari che hanno lastricato la strada della grande canzone Italiana come “Lu pisci spada” di Domenico Modugno, “Tu non mi piaci più” portata al successo da Gabriella Ferri e “Rosa canta e cunta” della grande cantautrice siciliana Rosa Balistreri. Ma il cuore del disco alberga nei due inediti in lingua salentina: “Nu me lassare”, una dolorosa ballata d’amore, un’invocazione a chi non c’è più, e la title track “Amoreamaro“, una pizzica, tradizionalmente ritmo risanatore per le “tarantolate”, che idealmente si prefigge di guarire un mondo malato. “Amoreamaro” è il singolo che accompagna l’uscita dell’album e che ha ispirato anche un videoclip di visual art online dal 15 gennaio.
A guidare musicalmente il tutto ci sono la fisarmonica ed il pianoforte del malgascio Bruno Galeone, al quale talvolta si uniscono i tamburi etnici e le percussioni dell’iraniano Bijan Chemirani (in “Tore Tore Tore”) e il didgeridoo di Andrea Presa (in “Amoreamaro”).
Maria Mazzotta, che ha dovuto interrompere il suo tour internazionale a causa dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19, ritornerà presto ai live a partire dal prossimo 7 luglio quando sarà a Napoli per inaugurare la sezione musicale del “Napoli Teatro Festival”. Il concerto sI terrà alle 19h30 nel Cortile delle Carrozze di Palazzo Reale. “Amoreamaro” è pubblicato da Agualoca Records, etichetta indipendente partenopea con lo sguardo rivolto verso latitudini distanti. L’album è distribuito in Italia da Audioglobe, in UK da Proper Music, in Germania da Indigo e in Francia da Inouie.
CHI E’ MARIA MAZZOTTA
Maria Mazzotta è una tra le voci più importanti del panorama folk italiano e della world music internazionale. Nella sua carriera ha collaborato con nomi del calibro di Bobby McFerrin, Ibrahim Maalouf, Rita Marcotulli, Ballake Sissoko, Piers Faccini, Justin Adams e Juldeh Camara, Mannarino, Hysni (Niko) Zela e Fanfara Tirana, Eva Quartet, Klapa Otok, Bojken Lako, Raiz, Roy Paci, Roberto Ottaviano, Raffaele Casarano, Bijan Chemirani e Mario Arcari. Dal 2000 al 2015 ha fatto parte del Canzoniere Grecanico Salentino, band con la quale ha inciso sei album e partecipato ai più importanti festival di world music. Nel suo percorso di approfondimento delle varie tecniche vocali ha incontrato Sayeeduddin Dagar, tra i più noti cantanti Dhrupad Indiani, e Bobby McFerrin che la sceglie per duettare nell’edizione 2008 del “Bari in Jazz”. Volgendo lo sguardo ad est si appassiona alla musica balcanica e a soli 21 anni inizia una ricerca musicale con vari musicisti di diverse nazionalità (greci, albanesi, macedoni, croati, rumeni, bulgari e tzigani che incontra nei suoi numerosi concerti). Da qui nasce il sodalizio col violoncellista albanese Redi Hasa in una simbiosi musical-culturale da cui scaturisce il duo “Hasa-Mazzotta”.