A settembre arriva il Prosecco Rosè


Nasce il Prosecco Rosè dopo l’approvazione della proposta di modifica del disciplinare di produzione della Doc: in vendita a settembre

A settembre arriva il Prosecco Rosè

All’unanimità, il Comitato nazionale vini del Ministero delle politiche agricole ha approvato la proposta di modifica del disciplinare di produzione della Doc Prosecco ufficializzando così la nascita del Prosecco Rosè.

Le nuove ‘bollicine’ sono vinificate unendo alle uve glera una quota di uve pinot nero: le vendite inizieranno sul mercato italiano a settembre, ad ottobre partirà l’export sui mercati di tutto il mondo a cominciare dalla Gran Bretagna, gli Usa e la Germania che sembrano essere i Paesi maggiormente favorevoli alla colorazione rosata del prosecco.

Secondo il Consorzio, il Prosecco Rosè si posizionerà su di una fascia prezzo di vendita più alta dell’attuale prosecco, attorno agli 8-10 euro a bottiglia, ed è destinato in breve tempo a raggiungere una quota tra il 10 e il 20% della produzione totale. Secondo i dati forniti dal consorzio, il potenziale produttivo si sviluppa su circa 25 mila ettari, di cui circa 20 mila in Veneto e 5 mila in Friuli Venezia Giulia; quasi 1200 le aziende vinicole e 348 case spumantistiche per una produzione che nel 2018 ha raggiunto i 3.6 milioni di ettolitri. Di conseguenza, le bottiglie prodotte nel 2019 sono state oltre 464 milioni.

L’approvazione da parte del Ministero, spiega Garantitaly, giunge in un momento assolutamente particolare: la pandemia Covid-19 e il conseguente lockdown del canale Horeca ha tagliato, ancor più che per altre etichette, il consumo di un vino che per sua natura è legato alla socializzazione. Le cantine sono al momento piene di prodotto invenduto e sui colli trevigiani si sta discutendo: il consorzio Prosecco Doc pensa a bloccare la distribuzione della vendemmia 2020 fino a gennaio 2021 così da permettere lo smaltimento delle scorte; per il Conegliano-Valdobbiadene si pensa ancor più drasticamente alla riduzione della produzione di quest’anno fino ai 100 quintali d’uva per ettaro, contro gli attuali 120.

C’era bisogno di un’iniezione di fiducia: dobbiamo dare un domani al Prosecco Doc. Sono tutti in trepidante attesa, soprattutto il mercato estero e siamo felici di poter assecondare questa esigenza. Il trend dei rosè è in crescita. Ci posizioniamo all’interno di un mercato fiorente” spiega Stefano Zanette, presidente del Consorzio.