Girotondo, in libreria il romanzo a fumetti


Girotondo, il romanzo a fumetti  di Sergio Rossi e Agnese Innocente che parla dell’amore ai tempi di WhatsApp, è arrivato in libreria

Girotondo, in libreria il romanzo a fumetti

L’amore ai tempi di whatsapp è il protoganista di Girotondo, un’appassionante storia a fumetti scritta da Sergio Rossi con i disegni irresistibili di Agnese Innocente. Fuori per Editrice Il Castoro, il romanzo grafico raccoglie dieci racconti collegati tra loro dalle storie di altrettanti personaggi, episodi che toccano ognuno una situazione amorosa, un tema, con due protagonisti alla volta. È un girotondo di amori, sesso, amicizia, innamoramenti, cotte e tradimenti nella Bologna di oggi. Schiettezza, lucidità, poesia, potenza, realismo sono le parole giuste per descrivere questo libro che racconta i giovani di oggi proprio come loro stessi si racconterebbero. La storia è ispirata all’omonimo testo teatrale di Arthur Schnitzler: un girotondo di storie (di quasi 200 pagine) che appena si conclude si ha voglia di ripetere, scovando a ogni lettura dettagli e ricorrenze interne tra storie e personaggi.

«Ho scritto il primo episodio quando ancora studiavo all’università – racconta Sergio Rossi alla Dire Giovani (www.diregiovani.it) – avevo molti più capelli, i telefoni erano fissi e i messaggi cartacei, ma la telefonata raccontata era la stessa, parola più parola meno. L’ho trasformata in una storia che ho pubblicato su una rivista, poi ho deciso di unirla ad altre che avevo scritto seguendo la struttura inventata nel 1890 da Arthur Schnitzler per la sua opera teatrale Girotondo (appunto). Poi il progetto si è fermato per varie ragioni, fino a oggi. Da quella prima versione sono cambiate molte cose (specie i telefoni), ma soprattutto sono cambiati i nomi dei personaggi: all’epoca erano quelli dei miei amici, oggi sono quelli dei nostri figli. Infine, ho anche aggiunto molte citazioni di fumetti, film e libri (più o meno) famosi e a me cari: al lettore il gioco di scoprirli».

«Con Girotondo non è stato difficile interpretare l’idea di fumetto che Sergio aveva in mente: una storia credibile che parlasse ai ragazzi. E dato che penso spesso alla mia adolescenza, superata da non troppo tempo, immergermi nella vita bolognese dei nostri personaggi è stato talmente naturale che la coordinazione fra mente e mano era praticamente automatica» Agnese Innocente.