Calenda boccia i buoni propositi di Zingaretti


Zingaretti propone un piano di rinascita per l’Italia, ma Calenda lo boccia e attacca: “Caro Nicola, solo buone intenzioni”

Calenda boccia i buoni propositi di Zingaretti

“Pensiamo a un piano per la rinascita. Un grande patto tra istituzioni, imprese, forze sociali, enti locali, fatto di obiettivi condivisi, politiche e priorita’. Un percorso nuovo da da compiere insieme”. Cosi’ Nicola Zingaretti, segretario del Pd, in un intervento sul ‘Corriere della Sera’.

“Per fare tutto questo – aggiunge Zingaretti come riferisce l’agenzia Dire (www.dire.it) – occorre uno spirito nuovo basato sul confronto, il dialogo e l’unita’. Non significa annullare le differenze, cambiare governi o ruoli tra maggioranza e opposizione ma inaugurare una nuova fase all’insegna della concordia nazionale basata sul riconoscimento dell’altro anche nella politica per compiere, almeno per una fase, un percorso che proietti nel futuro l’Italia”.

Certo aggiunge Zingaretti si tratta “della scelta piu’ difficile ma chi ama davvero l’Italia non puo’ sottrarsi. Lo dobbiamo soprattutto ai giovani. Il coronavirus li ha colpiti poco come malattia ma pagheranno piu’ di tutti gli effetti drammatici che sta producendo sulla formazione, sul lavoro, sui debiti da pagare”.

“Il pericolo per le democrazie in occidente- spiega il segretario del Pd- viene dall’aumento delle disuguaglianze che rendono soli milioni di esseri umani, lontani e sfiduciati rispetto all’idea che attraverso un agire collettivo, un progetto comune, una vitalita’ della democrazia si possa realizzare un progetto di vita”.

“A questa condizione- prosegue Zingaretti– si deve rispondere in tre modi: 1) Emergenza. Fare di tutto per essere presenti e vicini a una condizione di difficolta’ che mai nel dopoguerra si era presentata in queste forme e dimensioni; 2) Investimenti. Vanno orientati verso un nuovo modello di sviluppo che deve concretizzarsi in chiari obiettivi Paese. Digitalizzazione, green economy, Universita’ e trasferimento tecnologico alle imprese, infrastrutture ma teriali, semplificazione dello Stato e una burocrazia che aiutare non vieta o ritarda, la riforma fiscale e la lotta all’evasione per ridurre il peso delle tasse su chi produce e chi lavora. 3) Europa. Le scelte compiute e la proposta della Commissione Ue sul Recovery Fund non sono solo una vittoria dell’Italia ma rappresentano l’ennesimo passo in avanti di un protagonismo dell’Europa come grande attore globale. Potremmo dire l’Europa sta riscoprendo una sua missione e questo e’ molto importante perche’ rende anche noi piu’ forti nella competizione globale. Per affrontare il futuro e’ indispensabile un attore politico che realizzi politiche su dimensione continentale”.

E sottolinea: “Le teorie sovraniste si sono confermate sbagliate ed inutili. Quella difesa della sicurezza basata su nazionalismo, distinguo e odio si e’ rivelata totalmente inefficace. Per offrire protezione e sicurezza c’e’ bisogno dell’opposto”.

CALENDA: NON SONO PROPOSTE NICOLA, SONO BUONE INTENZIONI

“Caro Nicola Zingaretti, queste non sono proposte ma buone intenzioni. Provo a farti qualche domanda piu’ ficcante”. Lo scrive sul suo profilo facebook Carlo Calenda, leader di Azione.

“Cosa farete- chiede- su quota 100, reddito di cittadinanza, decreti sicurezza, legittima difesa e ius culturae (che a novembre avevate definito la priorita’ delle priorita’)? Come metterete a posto Cassa integrazione e garanzie? Come sosterrete autonomi e imprenditori? C’e’ un piano per semplificare le procedure su investimenti? Sulla riforma del CSM e la separazione delle carriere come la pensate?”.

E ancora: “La ripresa scolastica e’ a rischio, avete messo solo 1,2 mld, lo ritenete sufficiente? Come riusciremo a garantire la velocita’ della spesa e assicurare l’insegnamento a chi non ha connessione e device digitali? Ritieni giusto che gli Elkann paghino 5,5 miliardi di dividendi all’estero mentre viene garantito dallo Stato un prestito da 6,3 miliardi? In previsione di una possibile seconda ondata di covid perche’ non attivare il MES sanitario e farne una conditio sine qua non della prosecuzione del Governo?”.

Queste, aggiunge, “sono le risposte che servono. Il resto e’ fuffa. Zingaretti di qualcosa. Anche non di sinistra. Purche’ sia qualcosa Partito Democratico”.