Tumore al polmone: ok atezolizumab in monoterapia


Tumore del polmone non a piccole cellule (NSCLC) metastatico: la statunitense Fda approva atezolizumab in monoterapia come trattamento di prima linea

Tumore del polmone non a piccole cellule (NSCLC) metastatico: la statunitense Fda approva atezolizumab in monoterapia come trattamento di prima linea

La Food and Drug Administration (Fda) ha approvato atezolizumab in monoterapia come trattamento di prima linea dei pazienti adulti con tumore del polmone non a piccole cellule (NSCLC) metastatico, con livelli elevati di espressione di PD-L1 e senza mutazioni di EGFR o ALK.

L’approvazione si basa sui risultati dello studio di fase III IMpower110, che ha dimostrato come nei pazienti che presentano un’espressione elevata del marcatore PD-L1, cioè un’espressione almeno del 50% sulle cellule tumorali (TC3) o almeno del 10% sulle cellule immunitarie infiltranti il tumore (IC3), l’immunoterapia con l’inibitore di PD-L1 atezolizumab abbia migliorato la mediana della sopravvivenza globale (OS, endpoint primario dello studio) di 7,1 mesi rispetto alla sola chemioterapia.

Infatti, dopo un follow-up mediano di 15,7 mesi (range: 0-35), l’OS mediana in questi pazienti è risultata di 20,2 mesi (IC al 95% 16,5-non valutabile) nel braccio trattato con l’anti-PD-L1 contro 13,1 mesi (IC al 95% 7,4-16,5) nel braccio sottoposto alla chemioterapia a base di platino (HR, 0,59; IC al 95% 0,40-0,89; P = 0,0106).

Lo studio, già riportato da PharmaStar, era stato presentato lo scorso settembre al congresso ESMO.

“Siamo lieti di offrire alle persone affette da alcuni tipi di cancro ai polmoni una nuova opzione senza chemioterapia che può aiutare a prolungare la loro vita ed essere somministrata con un programma di dosaggio flessibile, compresa un’opzione per le infusioni del farmaco una volta al mese”, ha dichoarato Levi Garraway, direttore medico e responsabile dello sviluppo globale del prodotto per il produttore del farmaco, Genentech.

Atezolizumab è la prima e unica immunoterapia per il cancro con tre opzioni di dosaggio, che consente la somministrazione ogni due, tre o quattro settimane.  Funziona inibendo l’attività del PD-L1, che altrimenti terrebbe sotto controllo il sistema immunitario. Questo libera il sistema immunitario per riconoscere e combattere il cancro.

Negli Stati Uniti, atezolizumab è già stato approvato come agente singolo e in combinazione con terapie mirate e/o chemioterapie. È anche approvato in combinazione con chemioterapie a base di carboplatino ed etoposide per il trattamento iniziale di adulti con tumore polmonare a piccole cellule in stadio estensivo.

Con questa approvazione adesso sono 3 i farmaci immunoterapici approvati dall’Fda come prima linea di trattamento nel cancro del polmone metastatico: pembrolizumab, che ha ricevuto l’ok dell’Fda nell’ottobre del 2016 e, più di recente la combinazione di nivolumab e ipilimumab di Bristol Myers Squibb. Quell’accoppiata ha dimostrato di poter ridurre del 21% rispetto alla chemio il rischio di morte tra i pazienti positivi al PD-L1.