Intesa Stato-Regioni: De Luca attacca il Governo


Fase 2, De Luca attacca il Governo Conte: “Non può scaricare responsabilità su di noi. Non ho firmato l’intesa Stato-Regioni, sul 3 giugno ci ragiono il 2”

Fase 2, De Luca attacca il Governo Conte: "Non può scaricare responsabilità su di noi. Non ho firmato l'intesa Stato-Regioni, sul 3 giugno ci ragiono il 2"

“Io non lo so cosa succederà il 3 giugno. Io cercherò di ragionare dal 2 giugno. Che significa liberi tutti? Dobbiamo avere una posizione equilibrata a seconda del contagio“. Così il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca in un’intervista a In mezz’Ora in piu’.

De Luca spiega che “la regione Campania non ha firmato l’intesa con il governo. Perchè su alcune norme di sicurezza generale credo debba pronunciasi il ministero della Salute. Non è possibile che il governo scarichi opportunisticamente sulle regioni”.

Nei giorni scorsi, spiega la Dire (www.dire.it), il governatore campano aveva avvertito l’esecutivo durante una diretta Facebook: “Quando il governo dice che lascera’ piu’ margine di decisione alle Regioni e piu’ flessibilita’ dice una stupidaggine. Se non blocchiamo la mobilita’ tra le Regioni, il contagio rischia di esplodere in tutta Italia. Se perdiamo il controllo in Campania ci avviamo verso un’ecatombe”.

Bonaccini la pensa diversamente

“Alla fine il risultato è arrivato”, dice Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, commentando stanotte, in un comunicato, il punto di incontro raggiunto al termine dell’incontro con il Governo. “In un’ottica di collaborazione istituzionale si è ricercata e si è trovata una soluzione con l’accordo raggiunto venerdì tra Regioni e Governo. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di dare regole certe alle attività che da lunedì potranno riaprire e sicurezza a lavoratori e cittadini. Il Governo si è impegnato a richiamare nel testo le linee guida elaborate e proposte dalla Conferenza delle Regioni quale riferimento certo e principale dai cui far discendere i protocolli regionali. Ciò assicurerà, peraltro – ha concluso Bonaccini – omogeneità e certezza delle norme in tutto il Paese”.

Il governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini spiega a La Stampa che “le Regioni hanno presentato linee guida condivise al governo, che aveva chiesto un testo con regole comuni. Abbiamo dato indicazioni che permettono alle attività economiche di poter ripartire in sicurezza, avendo certezza delle regole e tutelando la salute di lavoratori e cittadini. Tutto questo per me ha un significato chiaro: collaborazione istituzionale, fra territori e con lo Stato, a vantaggio dei cittadini”. Secondo il presidente della conferenza delle regioni “bisogna investire sempre di più sulla sanità pubblica e territoriale. E se arrivassero all’Italia 36 miliardi di euro per questo – che per l’ Emilia-Romagna potrebbe voler dire circa 2 miliardi e mezzo – io li prenderei immediatamente per rafforzare strutture, tecnologie, servizi e operatori. Il resto è ideologia e propaganda, buona per un comizio elettorale. Ma i comizi non curano le persone”.

Bonaccini osserva che “non basta stanziare risorse ingenti, i soldi devono arrivare in fretta a famiglie, imprese, cittadini. Il governo ha fatto bene durante l’emergenza, ma adesso bisogna accelerare: nella ricostruzione bisogna fare di più e meglio. Tutti, noi compresi. Qui se abbiamo retto è stato grazie al sistema sanitario che abbiamo costruito in questi 40 anni, servizi e assistenza diffusi nel territorio e poli ospedalieri d’eccellenza, oltre agli straordinari professionisti e che vi lavorano. Per questo ribadisco che sull’autonomia non intendo arretrare di un centimetro: servono invece livelli essenziali garantiti a tutti i cittadini, da nord a sud. Proprio oggi festeggiamo i 50 anni di nascita delle Regioni, mi lasci direi che i padri costituenti avevano visto lungo”.