Juventus, Lazio e Inter: per lo scudetto è corsa a tre?


La Serie A verso la ripresa dopo lo stop per l’emergenza Coronavirus: la vittoria dello scudetto resterà un affare a tre con protagoniste Juventus, Lazio e Inter?

La Serie A verso la ripresa dopo lo stop per l'emergenza Coronavirus: la vittoria dello scudetto resterà un affare a tre con protagoniste Juventus, Lazio e Inter?

Quando sono state disputate 26 gare del campionato di Serie A TIM edizione 2019-2020, la Juventus guida la classifica con un solo punto di vantaggio sulla rivelazione Lazio e con nove in più dell’Inter di Antonio Conte, la quale però ha una partita da recuperare. Dopo anni caratterizzati dal duello scudetto tra i bianconeri e il Napoli, questa è la prima stagione in cui altre società sono riuscite a inserirsi nella lotta al titolo e a beneficiarne è stato lo spettacolo.

La Vecchia signora resta la squadra da battere

Dopo le cinque stagioni targate Massimiliano Allegri, terminate con altrettanti scudetti e due finali di Champions League perse, quest’anno la società bianconera ha deciso di voltare pagina e di affidare la panchina a Maurizio Sarri. Il tecnico toscano, dopo aver incantato nella sua esperienza a Napoli e aver vinto l’Europa League alla guida del Chelsea, ha quindi fatto ritorno in patria dalla porta principale e c’era enorme interesse nello scoprire se sarebbe riuscito a imporre il suo gioco anche in una squadra come la Juventus, che da sempre preferisce i risultati allo spettacolo. Sebbene questa non sia ancora la Juventus di Sarri, in diverse occasioni i bianconeri hanno già fatto intravedere come potrebbero giocare in futuro e l’hanno fatto puntando tutto sul pressing alto e sul possesso palla in fase di costruzione di gioco. Grazie ai goal del solito Cristiano Ronaldo, sempre più determinante per tutto l’universo Juventus, e alle giocate di un rigenerato Paulo Dybala, dopo 26 gare la Vecchia Signora guida in solitaria la classifica, dando seguito alle previsioni delle agenzie di scommesse onlne come Betway che a inizio stagione la vedevano come favorita assoluta per la vittoria del campionato. Se è vero che il percorso verso il nono scudetto consecutivo è ancora lungo e che la Lazio sta dimostrando di essere un avversario duro a morire, è altrettanto vero che la Juventus resta la squadra da battere.

Simone Inzaghi è la vera rivelazione di questo inizio di stagione

Lo scorso campionato, i biancocelesti avevano incontrato sul proprio percorso molte più difficoltà del previsto, concludendo la stagione al nono posto. Nonostante quel parziale fallimento, in estate il presidente Lotito e il direttore sportivo Tare avevano deciso di dare continuità al progetto tecnico e, dopo aver riconfermato Inzaghi, avevano avuto la forza di trattenere a Formello tutti i propri giocatori migliori puntellando altresì la rosa con giocatori estremamente funzionali allo stile di gioco del mister piacentino. I frutti del lavoro di Inzaghi si sono visti sin da subito e sebbene l’inizio di campionato è stato caratterizzato da alti e bassi, i biancocelesti sono riusciti a invertire la rotta portandosi a ridosso del primo posto occupato dalla Juventus. Gran parte del merito dei risultati del club capitolino è sicuramente di Ciro Immobile, con il bomber campano che a quota 27 reti in 26 uscite è a caccia del record di 36 reti di Higuaín risalente ai tempi in cui l’argentino vestiva la maglia del Napoli. Alle spalle di Immobile, il secondo miglior giocatore di questa stagione è sicuramente il fantasista Luis Alberto: lo spagnolo, superati i problemi di pubalgia dell’anno scorso, si è reso protagonista di una stagione incredibile e si sta consacrando tra i migliori centrocampisti offensivi a livello europeo. Mentre Lotito si gode gli incredibili risultati del proprio club, Inzaghi continua a lavorare per migliorare la propria creatura attirando su di sé le attenzioni di tutti i top team europei, PSG su tutti.

L’Inter di Conte ha ancora tanto lavoro da fare

Come tutti i tifosi nerazzurri ricorderanno, per l’Inter la scorsa stagione è stata tutt’altro che semplice. I dissidi tra Spalletti e parte della dirigenza, in uno con l’esplosione del caso Icardi, avevano costretto il club interista a meditare sul da farsi e il direttore sportivo Marotta era giunto a una decisione tanto drastica quanto necessaria: chiudere con il passato e affidare la guida tecnica ad Antonio Conte. All’allenatore salentino, di ritorno in Serie A dopo l’esperienza alla guida della Nazionale Italiana e del Chelsea, va riconosciuto il merito di aver inciso immediatamente sulle menti dei calciatori, i quali, dal canto loro, sin dalla prima partita sono sembrati dei giocatori totalmente diversi rispetto a quelli spaesati e impauriti del passato. La ritrovata solidità difensiva, insieme ai tanti goal messi a segno da Romelu Lukaku e Lautaro Martínez, aveva dato nuovo entusiasmo a tutto l’ambiente e in casa Inter già si era tornati a parlare con convinzione di scudetto. Di colpo, tuttavia, vuoi per un po’ di stanchezza, vuoi per motivi strettamente tecnico-tattici, la macchina nerazzurra si è improvvisamente inceppata e le due sconfitte consecutive negli scontri diretti contro Juventus e Lazio hanno fortemente ridimensionato i piani societari, riportando di colpo tutto l’ambiente con i piedi per terra.

Con una partita da recuperare, l’Inter crede ancora nel sogno scudetto ma l’impressione è che almeno per quest’anno il titolo sia una questione a due tra Juventus e Lazio.