Aruanas: la serie che racconta la lotta per l’Amazzonia


La lotta per salvare la foresta amazzonica raccontata dalla serie Tv Aruanas: 10 episodi che si ispirano a fatti realmente accaduti nell’Amazzonia brasiliana

Aruanas: la serie che racconta la lotta per l'Amazzonia

Otavio e Luiza si incontrano di notte, nella foresta amazzonica. Lui è un giornalista e ha ricevuto informazioni molto importati che vuole condividere con lei, un’attivista dell’ONG ambientalista Aruanas. Ma farà solo in tempo a dirle che il rischio di una tragedia ambientale è incombente.

Si apre così Aruanas – nella prima puntata scorrono diverse immagini di azioni di Greenpeace – una serie TV di 10 episodi che si ispira a fatti realmente accaduti nell’Amazzonia brasiliana.

Una serie pensata per avvicinare l’opinione pubblica alle molteplici sfide che deve affrontare chi si batte per preservare la foresta pluviale tropicale più grande del mondo in un momento in cui la politica brasiliana è dominata dagli interessi dell’agroindustria.

La foresta amazzonica ospita 30 milioni di specie animali e 40 mila specie di piante e alberi. È anche la casa di 400 mila indigeni appartenenti ad almeno 180 diverse comunità, tra cui alcuni Popoli non contattati, ovvero che non sono mai entrati in contatto con la società occidentale. Svolge anche un ruolo essenziale per preservare il clima del Pianeta: il bacino dell’Amazzonia immagazzina circa 100 miliardi di tonnellate di carbonio, ovvero oltre dieci volte le emissioni globali annue generate dai combustibili fossili.

Nonostante ciò, questa preziosissima foresta è in pericolo. L‘Amazzonia si è già ridotta del 15 per cento rispetto alla sua estensione degli anni ’70, quando copriva oltre 6 milioni di chilometri quadrati. In Brasile, il Paese che ospita più della metà della foresta amazzonica, oltre il 19 per cento è scomparso. Dopo un drastico rallentamento della deforestazione, avvenuto intorno al 2000, la situazione è tornata progressivamente a peggiorare. Nel 2019 la deforestazione in Brasile è aumentata di circa il 30 per cento rispetto all’anno precedente e quasi 10mila chilometri quadri di foresta (un’area poco più grande della Puglia) sono andati distrutti: è stato il dato più allarmante registrato nell’ultimo decennio. Numerosi scienziati e organizzazioni ambientaliste hanno collegato questa drammatica situazione alla retorica anti-ambientalista del presidente del Brasile Jair Bolsonaro.

La serie TV racconta la storia di tre attiviste che cercano di scoprire la verità che si nasconde dietro le operazioni di una compagnia mineraria che sta illegalmente cercando oro in un’area protetta della foresta. In una scena un dirigente della compagnia chiede che lo status di riserva protetta venga sospeso, così da poter costruire una miniera d’oro. “Le uniche persone a cui interessa la foresta sono gli indigeni e le celebrità. Alle masse piacciono i soldi – e qui ci saranno molti soldi”, dice, mentre un politico afferma: “Dobbiamo creare lavoro e portare sviluppo in quest’area”.

Affermazioni come queste sono molto comuni e rispecchiano la posizione generale del presidente brasiliano Bolsonaro e dei suoi alleati, che stanno ostacolando i processi di riconoscimento delle terre ai Popoli Indigeni e che considerano il lavoro delle ONG ambientaliste come un ostacolo allo sviluppo del Paese. Il tema dell’estrazione mineraria è anche straordinariamente attuale: la pandemia di COVID19 ha avuto gravi impatti sul mercato globale, generando insicurezza e portando il prezzo dell’oro ad aumentare di un terzo (da 40 a 53 euro al grammo) in soli tre mesi. Ciò ha provocato una nuova corsa all’oro, con gravi conseguenze per la foresta e chi la abita, soprattutto alla luce della volontà del governo Bolsonaro di assecondare le esigenze del settore minerario, permettendo lo sfruttamento di terre indigene e di legalizzare migliaia di miniere illegali.

Aruanas è stata prodotta in collaborazione con oltre venti ONG, tra cui Amnesty InternationalGlobal WitnessWWF e Greenpeace, che è anche partner tecnico della serie, ovvero ha messo a disposizione dei produttori video e immagini, oltre ad aver offerto consulenze ai registi e al cast.